Paternità: è obbligatorio per la donna informare il padre? Cosa dice la legge

Una donna è costretta ad informare un uomo che sta per diventare padre? Cosa dice la legge riguardo alla paternità? Vediamo insieme tutto ciò che c’è da scoprire a questo riguardo.

Donna incinta
Donna incinta- Oipamagazine.it

In base a ciò che afferma la legge, la madre non può tenere nascosta una gravidanza al padre del bambino a patto che non esista una tutela verso il nascituro.

Cosa prevede la legge sulla paternità

In genere, scoprire di essere incinta per una donna è motivo di grande felicità.

Si tratta però di una felicità che spesso si trasforma in sentimento molto più negativo nel caso in cui il padre del bambino è un uomo violento.

Ma in questi casi, si è costretti a comunicare la paternità oppure si può tenere nascosta la cosa?

È molto importante sapere che tutti i genitori di un figlio che nasce all’esterno di un matrimonio, devono provvedere a riconoscerlo.

Questo è un adempimento obbligatorio per fare in modo che la filiazione ottenga una valenza giuridica.

In ogni caso, una madre non può nascondere la gravidanza al padre naturale, in quanto il rischio che si corre è quello di andare incontro ad un danno ingiunto.

Ma cosa prevede la legge per i figli di genitori non sposati? Prima di comprendere se vi è o meno l’obbligo da parte della madre di mettere al corrente l’uomo della gravidanza, è importante chiarire alcuni punti in modo da comprendere al meglio ogni cosa.

Dal 2012, ossia dall’anno in cui è stata introdotta alla riforma della filiazione, ogni figlio risulta essere uguale, senza tener conto se questo è nato da genitori sposati, separati o conviventi.

In poche parole, non vi è più la differenza fra figli naturali e figli legittimi. In ogni caso, ci sono ancora delle differenze che vengono fatte.

Queste si verificano nel momento in cui un bambino nasce al di fuori del matrimonio e si deve procedere alla riconoscimento da parte della madre e del padre.

Si tratta di una adempimento che non risulta essere obbligatorio per le coppie che sono convolate a nozze, in quanto è in vigore la presunzione di paternità, ossia quando il marito della donna incinta si presuppone sia il padre del figlio che porta in grembo dopo la loro unione.

In che modo riconoscere un figlio

Quindi, visto che un figlio che nasce da una coppia non sposata deve obbligatoriamente essere riconosciuto da entrambi i genitori, ecco la procedura che si deve eseguire.

Come prima cosa, è importante aggiungere che sia la madre che il padre hanno la

Paternità riconosciuta
Paternità riconosciuta- Oipamagazine.it

possibilità di iniziare il riconoscimento in ogni momento a patto che entrambi abbiano almeno 14 anni, che siano liberi di portare avanti una scelta del genere e che non siano interdetti.

Assodato che il figlio nato da una coppia non sposata deve essere riconosciuto dai genitori, vediamo qual è la procedura da seguire.

Quindi il riconoscimento di un figlio può essere fatto:

  • al momento della nascita;
  • di fronte all’ufficiale con una dichiarazione dello stato civile;
  • di fronte ad un notaio;
  • all’interno di un testamento;
  • attraverso un giudice tutelare, un’ipotesi che si presenta nel momento in cui uno dei due genitori non vuole che l’altro genitore lo riconosca.

E’ possibile inoltre procedere al riconoscimento del bambino anche prima che questo nasca.

In questo caso, non si dovrà fare altro che andare presso l’ufficio anagrafe del comune in cui si risiede e, portando un documento d’identità e un certificato medico, si va ad attestare lo stato di gravidanza.

Cosa accade dopo aver riconosciuto un figlio

Nel caso in cui un bambino viene riconosciuto sia dalla madre che dal padre, il figlio ottiene il cognome del padre.

In caso opposto, il bambino otterrà il cognome solo di colui o colei che l’ha riconosciuto per primo.

Nel caso in cui sarà la madre a riconoscere per prima il bambino, il figlio otterrà il cognome materno a cui poi può sostituire o anteporre quello paterno, nel caso in cui il riconoscimento da parte di quest’ultimo avvenga lo stesso.

Se invece il bambino non viene riconosciuto da nessuno dei genitori, sarà compito dell’ufficiale di stato civile, dargli un cognome.

Attraverso il riconoscimento, il genitore ha il potere di prendere ogni decisione che sia nell’interesse del figlio, di mantenerlo e di provvedere alla sua istruzione ed educazione.

È possibile impugnare il riconoscimento del figlio?

È molto importante aggiungere anche che è possibile impugnare per difetto di veridicità il riconoscimento del figlio oppure anche nel momento in cui l’autore venga considerato interdetto a causa di infermità mentale oppure quando è stato costruito con violenza.

Negare paternità ad un uomo
Negare paternità ad un uomo- Oipamagazine.it

Inoltre l’impugnazione non può essere proposta soltanto dall’autore ma anche dalla madre o dal figlio oppure da tutti coloro che ne hanno interesse, facendo sempre però attenzione ai limiti di tempo che la legge prevede.

Comunicare la paternità, è obbligatorio?

Per dare una risposta a questa domanda facciamo un piccolo esempio dove un uomo e una donna si lasciano a seguito di quattro anni di fidanzamento, durante i quali lei ha scoperto di essere stata tradita molte volte.

Ma dopo la rottura la donna scopre di essere incinta, una notizia che sceglie però di nascondere al suo ex compagno, in quanto la sua intenzione è quella di portare avanti da solo la gravidanza e di crescere quel figlio senza nessun aiuto.

Ma in questo caso, è lecito che la donna tenga nascosta la gravidanza al presunto padre?

In questo caso, non esiste una legge o una norma che costringa una madre a mettere al corrente l’uomo della paternità.

In base a ciò che afferma la corte di Cassazione, questa notizia può essere nascosta solo nel caso in cui ci sia un interesse del figlio, un qualcosa che si può presentare con un padre violento o pericoloso.

In altre occasioni, ossia quando non esiste la necessità di proteggere il bambino dal padre, la madre deve comunicare la gravidanza appena che lei ne viene a conoscenza.

Tutto ciò basandosi sul principio di bigenitorialità, in cui il figlio ha il diritto di avere un rapporto stabile sia col padre che con la madre.

Quindi, è un dovere materno mettere al corrente il padre della nascita di un bambino.

Per concludere, nel momento in cui la madre tiene nascosta la gravidanza dal padre, quest’ultimo ha anche la possibilità di andare avanti con un risarcimento dei danni.

Infatti, basandosi su ciò che affermano gli Ermellini, nascondere il concepimento da vita ad un:

«pregiudizio all’interesse del padre naturale ad affermare la propria identità genitoriale».

Impostazioni privacy