In Italia, il 37,1 % degli uomini e delle donne hanno scelto volontariamente di restare da soli e quindi conservare la loro vita da single. Ma quali sono i fattori che incidono su tutto ciò?
In base a ciò che afferma il rapporto nuovo Eurispes, è possibile venire a conoscenza di quali sono i vantaggi dei single nel nostro Stato, dei fattori che si presentano a livello economico oltre che in una sensazione maggiore di libertà.
Quanti sono i single in tutta Italia
Quindi, all’interno del 35esimo Rapporto Italia di Eurispes, il cui titolo è “Il dovere di avere coraggio”, è stata realizzata un’analisi degli Italiani numerosi aspetti.
Si parte dalle ragioni che portano i single in Italia a mantenere tale condizione fino al rapporto tra figli e genitori, prestando attenzione anche ai rischi di burnout e al ruolo degli animali.
Al suo interno inoltre si mostrano anche i social più utilizzati e l’incremento nell’uso dello smartphone.
Una ricerca da cui emerge che il 37,1% degli italiani ha scelto di restare single mentre per il 62,9% pare che questa non sia una decisione personale.
La ricerca continua affermando che il 22,9% di single afferma di sentirsi molto fortunato poiché libero di fare tutto ciò che vuole mentre il 23,8% crede di essere avvantaggiato da un punto di vista economico.
Non manca poi il 24,1%, che descrive di avere un carattere difficile da gestire in coppia.
Un’analisi in cui si è scoperto anche il 47% dei single afferma di non aver problemi ad andare alla ricerca di prodotti monoporzione all’interno dei supermercati mentre il 53% si è trovato di fronte a tale problematica in diverse occasioni.
Invece, non manca una fetta poco più alta della metà la quale afferma che non è mai stato costretto a spendere molto per viaggiare da solo.
Cos’ altro si è scoperto dal Rapporto Eurispes
Analizzando poi il rapporto tra genitori e figli, si è scoperto che il 52,5% ha affermato che diventare genitori ha causato la rinuncia dei propri svaghi e dei propri interessi, quali per il 51,7% si divide da un punto di vista economico mentre per il 51,2% ciò che è stato penalizzato è il tempo con gli amici.
Dopo essere diventati mamma e papà, è stato penalizzata anche la cura personale per il 50,8% e, per il 50,1%, ciò che ne ha sofferto è il rapporto di coppia.
Non manca poi l’84,8% dei genitori che spinge i figli ad un rapporto che si basa sul dialogo. Direzione diversa è invece quella presa dal 67,9% del genitori che puntano più sull’autorità mentre il 63,3% utilizza anche le punizioni.
Non manca poi il 68,6% degli intervistati che desidera che i figli ottengano dei risultati che loro stessi non hanno raggiunto, mentre il 43,3% afferma di essersi trovati di fronte a tensioni a seguito dell’arrivo dei figli.
Quanto sono importanti gli animali per chi vive solo
Nonostante un terzo degli italiani possieda un animale, le percentuali hanno visto un calo del 5% a differenza del 2022.
Ma quali sono i preferiti per il popolo del nostro stato? Al primo posto tra gli animali domestici troviamo i cani con un 42%, mentre i gatti vedono la percentuale del 34,4%.
Soltanto il 18,7% di coloro che possiedono un animale, riesce a spendere una cifra più bassa di €30 al mese, mentre il 28,4% spende una cifra che varia tra i 31 e i €50 nell’arco di 30 giorni e il 33,2% ne spende tra i 51 e €100 al mese.
Non manca poi una fetta, il 12,1%, che spende tra i 100 e €200 al mese mentre soltanto una piccola parte, ossia il 3,2%, spende, per i propri amici a quattro zampe, tra i 200 e i €300 al mese.
I consumi più elevati sono quelli inerenti all’alimentazione e alla salute. Per quanto riguarda i tagli di spesa, il 35,8% sceglie di acquistare cibi il cui prezzo è più basso, il 36% preferisce non aggiungere un nuovo animali, il 28,5% sceglie di non eseguire interventi e il 26,4% diminuisce le cure dal veterinario.
Inoltre non manca il 14,7% degli italiani che hanno pensato di sfruttare un cimitero virtuale, il 13,1% di seppellirlo insieme mentre l’11,9% di utilizzare un funerale on-line.
Inoltre, un quinto degli italiani hanno voluto destinare una fetta della propria eredità all’amico fedele.
Il rischio di burnout
Il burnout, conosciuto anche con la sindrome da esaurimento professionale, risulta essere un qualcosa di molto frequente tra i lavoratori in Italia.
Una situazione che si afferma che per il 44,3% è provocato dai carichi troppo pesanti e dal 39,2% dall’assenza di tempo per sé stessi.
Con 34,9% troviamo la presenza di rapporti difficili con i superiori, per il 34,3%, il non riuscire a conciliare famiglia e lavoro, per il 33,6% la difficoltà per gli spostamenti casa-lavoro e per il 31,2% la mancanza di stimoli professionali.
Un terzo degli italiani affermano di avere problemi nel rapportarsi con i colleghi, il 27,4% è insicuro sul luogo di lavoro, il 26,2% afferma di avere dei diritti poco tutelati, il 26% lamenta precarietà sul contratto e il 23,6% non è soddisfatto della regolarità dei vari pagamenti.
L’uso dei social e della tecnologia
All’ interno del Rapporto è stato sottolineato anche un incremento dell’uso dello Smartphone a letto, oppure appena svegli o poco prima di addormentarsi, una percentuale che interessa il 73,3%.
C’è stato anche un aumento dell’uso dello smartphone a tavola sia in compagnia che da soli oppure nel momento in cui si è fermi ai semafori, con una percentuale pari a 32,7%.
L’uso dello smartphone è rilevante anche mentre si è alla guida, con una percentuale pari al 28% ed in aumento anche mentre si cammina, con una percentuale pari al 55,1%.
Ma qual è il social più usato?
Il social più sfruttato è WhatsApp con una percentuale pari al 73,9% seguito poi da Facebook con il 67,5% e da Telegram con il 34,4%.
Alla lista appartengono anche altri social come YouTube con il 59,2%, Instagram con il 46,8%, Tik Tok con il 26,5%, LinkedIn con il 23,2% ed infine Onlyfans con il 9,7%.