Arrivare alla pensione sembra essere un traguardo insormontabile per molti italiani, ma forse non tutti sanno che alcuni possono andare con 5 anni prima.
Per molti italiani arrivare al pensionamento sembra essere un traguardo ancora molto lontano e probabilmente è così. Tuttavia, ci sono delle novità per alcune categorie che forse non tutti sanno. Infatti, molti di essi potrebbero andare in pensione ben cinque anni prima. Ma vediamo nel dettaglio.
La pensione, un traguardo per molti
Anni di duro lavoro, sacrifici e non si fa altro che pensare alla pensione. I lavoratori che cominciano a superare una certa età anagrafica e contributiva, ogni anno si recano dagli enti preposti per farsi fare il calcolo del periodo restante prima di andare in pensione.
Questo avviene perché ogni anno c’è sempre qualche novità o sorpresa e ogni volta il calcolo va rifatto. Nonostante molti di essi abbiamo gli anni anagrafici per accedere al pensionamento, capita che manchino gli anni contributivi o viceversa. Questo fa perdere le speranze a molti italiani che molto spesso non hanno più voglia di lavorare.
In realtà non si parla nemmeno di voglia, ma giunti alla sessantina di anni, chiaramente non si ha più la forza di andare al lavoro soprattutto se si tratta di lavori usuranti. Oltretutto, è stato dimostrato che un lavoratore che ha superato una certa età, garantisce solamente il 40% del potenziale sul posto di lavoro.
Inoltre, un aspetto di cui si parla molto spesso è che garantendo il lavoro a persone di una certa età, non consente ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Per fortuna, qualcosa si sta muovendo o si è già mosso e ci sono alcune categorie che possono andare in pensione ben cinque anni prima rispetto al previsto. Vediamone i dettagli.
Andare in pensione 5 anni prima si può? Ecco come
Attualmente, con le norme in vigore in materia, si va in pensione con un’età anagrafica di 67 anni. Questa legge è attuale e pare che sarà in vigore almeno fino al 2026 e questo è di sconforto per molti. Attenzione però, si intende raggiungere i 67 anni di età più un certo periodo (tradotto in anni) di contributi versati.
Tuttavia, ultimamente si parla di nuove misure in cui poter uscire in pensione molto tempo prima. Una di queste è limitarsi all’età anagrafica, quindi si va in pensione con 67 anni. Ma attenzione. Ci sono alcuni modi per poter uscire dal mondo lavorativo un po’ prima.
La prima possibilità è quella in cui il lavoratore ha, nel 2023, 62 anni di età anagrafica e 41 anni di contributi maturati. Questo si traduce in 5 anni in meno rispetto agli iniziali 67 anni. Dobbiamo ricordare che i 35 anni dei 41 di contributi dovranno essere neutri, ossia non comprendenti di malattia o disoccupazione. Dovranno essere quindi di puro lavoro.
La seconda possibilità riguarda sempre i 62 anni, ma intesi per coloro che hanno almeno l’80% dell’invalidità pensionabile. Parliamo di una invalidità specifica, ossia quella riscontrata e approvata dalle commissioni mediche inviate dall’INPS. Attenzione perché si tratta di una invalidità del tutto diversa da quella che viene riconosciuta dalle ASL.
In questo ultimo caso parliamo di una riduzione della capacità lavorativa in generale, mentre la prima riguarda l’incapacità del diretto interessato nel svolgere la propria mansione. Per andare in pensione con l’invalidità, l’età è di 62 anni concessa da 61 per gli uomini e da 56 per le donne. A ciò si aggiungono 20 anni di contributi versati.
Ci sono anche altre strade per poter andare in pensione prima rispetto al previsto. Vediamo quali sono.
Altri modi per andare in pensione prima rispetto al previsto
Ogni anno, moltissime persone prossime alla pensione non vedono l’ora di mettere un punto alla loro carriera. Per questo motivo si cerca sempre di trovare un escamotage per poter uscire prima dal mondo lavorativo. Nel capitolo precedente abbiamo visto le prime due strade, mentre ora ne vedremo delle altre.
Per tutti coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni di età anagrafica e che hanno completato un anno intero di contributi, sempre prima dei 19 anni, possono accedere alla quota 41 precoci. Chiaramente, 62 anni è l’età più facile da raggiungere, ma saranno necessari 41 anni di contributi versati. Allla quota 41 non possono accedervi tutti, ma solamente quattro categorie:
- disoccupati;
- caregivers;
- invalidi;
- addetti ai lavori gravosi.
Per gli uomini quindi sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi versati, mentre per le donne 41 anni e 10 mesi. Anche questa volta non ci sono limiti di età, ma non si transige sui 35 anni di contributi effettivi.
Infine, l’ultimo modo per entrare in pensione cinque anni prima rispetto al previsto riguarda le donne. Le lavoratrici che nel 2023 compiono 62 anni possono accedere alla pensione se hanno alle spalle 35 anni di contributi versati entro il 2022.