Cos’è la plusvalenza e come calcolarla

In questo articolo vogliamo portare a conoscenza di tutti il significato di plusvalenza immobiliare. Scopriamo che cos’è e come calcolarla.

Che cos'è la plusvalenza immobiliare
Che cos’è la plusvalenza immobiliare – oipamagazine.it

Non tutti gli italiani sono in possesso di una casa di proprietà. Molte famiglie, infatti, vivono in affitto. Le cause possono essere svariate. Esse possono, infatti, riguardare una situazione difficile dal punto di vista economico, la quale rende molto complicata l’apertura di un mutuo, ma non solo.

Diverse persone scelgono di non acquistare una casa, poi, per via di una specifica e particolare situazione lavorativa. Chi sa già di doversi trasferire a causa del lavoro, potrebbe non valutare l’acquisto di un immobile. Esso, infatti, dovrebbe essere venduto al momento del trasferimento, rendendo la situazione poco pratica.

Nonostante ciò, in alcuni casi l’acquisto di un immobile e la rivendita di esso anche dopo pochi anni potrebbe rivelarsi un vero e proprio affare. A cosa facciamo riferimento? Alla cosiddetta plusvalenza immobiliare. Ecco tutti i dettagli su questo argomento, il suo significato e il calcolo di essa.

Per plusvalenza immobiliare si intende il guadagno netto che ci potrà essere fra il prezzo d’acquisto di una casa e la sua rivendita qualche anno più tardi. Una casa, dunque, può prendere valore e far guadagnare una discreta somma in denaro al proprietario nel giro di qualche anno.

Nei prossimi paragrafi analizzeremo tutti i dettagli su questo argomento e scopriremo come sarà possibile effettuare il calcolo esatto di essa. Ecco tutto quello che c’è da sapere in proposito.

Il significato di plusvalenza immobiliare

Chi ha esigenza di vendere un immobile sarà sicuramente interessato all’argomento relativo alla plusvalenza immobiliare. Come dice il termine stesso, infatti, sarà possibile ottenere un “plus” sul valore dell’immobile nel giro di qualche anno. La forbice fra l’acquisto e la vendita, quindi, sarà positiva.

Plusvalenza immobiliare
Plusvalenza immobiliare – oipamagazine.it

La plusvalenza permette di ottenere un guadagno economico, semplicemente con il fatto che l’immobile avrà preso valore nel corso del tempo. Facendo un semplice esempio pratico, se la casa sarà stata acquistata a 100 mila euro e venduta a 120 mila euro, ecco che la plusvalenza ottenuta sarà di 20 mila euro.

Un calcolo molto semplice, ma a questa cifra lo Stato potrà applicare in alcuni casi una specifica tassazione. Il guadagno netto, quindi, potrebbe essere inferiore a questa cifra. Scopriamo tutti i dettagli su questa particolare tassazione sulla plusvalenza ottenuta.

L’aliquota massima che sarà possibile applicare a questa tassazione si attesta sulla percentuale del 26%. La plusvalenza immobiliare, però, potrebbe anche non essere tassata in molti casi.

Nel prossimo paragrafo ci soffermeremo su questo argomento specifico, analizzando quando il calcolo della plusvalenza immobiliare risulterà essere un guadagno netto oppure lordo. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Tassazione sulla plusvalenza immobiliare: ecco quando la si applica e quando no

Facendo un discorso generale, la vendita di un immobile a un prezzo maggiore rispetto a quello d’acquisto prevede l’applicazione della tassazione vigente entro il limite dei 5 anni. Se si vuole rivendere l’immobile negli anni immediatamente successivi l’acquisto, dunque, si dovrà farei i conti con questo aspetto.

Calcolo della plusvalenza immobiliare
Calcolo della plusvalenza immobiliare – oipamagazine.it

Esistono, però, dei casi in cui la tassazione potrà anche non essere applicata. Se la casa, per esempio, sarà diventata di proprietà in seguito a una successione ereditiera, ecco che al momento della rivendita – con conseguente ottenimento della plusvalenza – non verrà applicata alcuna tassazione in tal senso.

Si sarà del tutto esonerati dall’applicazione dell’aliquota anche quando il venditore potrà dimostrare che l’utilizzo dell’immobile sarà avvenuto come abitazione principale. La stessa cosa ci sarà nel caso in cui l’immobile adibito ad abitazione principale sarà stato sfruttato da un altro membro della sua famiglia.

Nel caso in cui la plusvalenza immobiliare sia stata tassata, questa indicazione dovrà essere resa evidente durante la compilazione della dichiarazione dei redditi. Non sarà, invece, necessario effettuare tale precisazione nel caso in cui la plusvalenza avrà registrato la tassazione del 26% nel corso dell’atto notarile.

La tassazione, infatti, sarà massimo del 26% in questa caso. Essa, invece, potrà scendere al 23% in base al reddito del venditore. Più alto sarà l’ISEE e maggiore sarà la percentuale di tassazione, la quale comunque non supererà mai il massimo del 26%.

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