Di questi tempi le brutte notizie dall’INPS sembrano non finire mai. Eccone un’altra che non piacerà a molte donne.
Vorresti andare in pensione anticipata, vero? Purtroppo è un miraggio per tante persone, soprattutto per coloro che hanno difficoltà ad andare avanti con il proprio lavoro quando hanno raggiunto una certa età.
Queste persone arrivano al punto di preferire la pensione anticipata con cifra più bassa piuttosto che guadagnare quanto gli spetterebbe.
Quali le soluzioni, allora? In realtà ce ne sono diverse che sono apparse nel corso degli anni, e tutte dicevano la medesima cosa: ecco come abbandonare il lavoro prima dei 67 anni.
Prendiamo, ad esempio, Opzione Donna, una tipologia di vantaggio a favore delle donne lavoratrici che hanno più di 58 anni e che, puntualmente, è stata riproposta negli ultimi anni.
Si tratta, però, di una misura non strutturale e provvisoria, quindi poco affidabile. Ci sarà Opzione Donna per il prossimo anno? Bisognerebbe chiederlo al Governo, le cui intenzioni in merito sono davvero poco chiare.
Come puoi ottenerla e farne richiesta quest’anno? Bene: devi semplicemente possedere i requisiti che sono stati stabiliti dalla legge lo scorso anno. Per essere più precisi, entro il 31 dicembre.
Opzione donna: cos’è e come funziona?
Ma com’è questa Opzione Donna a conti fatti? Ci sono diversi tipi di lavoratrici in grado di rientrare in questa tipologia di prepensionamento.
Sicuramente non si può dire nulla a questa misura, ma nonostante questo parecchie donne amano lavorare, quindi preferiscono continuare a farlo fino ai 67 anni.
Ma non soltanto l’amore per il lavoro che li spinge a tanto. Devi sapere che l’opzione donna si trasforma in qualcosa di parecchio penalizzante se andiamo a considerare l’assegno previdenziale.
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha inserito ulteriori tagli a questa misura, cosa che non fatto altro che limitare maggiormente la possibilità di accedere alla misura per tantissime categorie di lavoratrici.
I requisiti per richiedere il pensionamento anticipato
Fino allo scorso anno, l’opzione donna permetteva alle donne il pensionamento anticipato quando avevano compiuto 58 anni di età (stiamo parlando di lavoratrici dipendenti).
Invece, se eri una lavoratrice autonoma, dovevi aspettare i 59 anni. E i contributi versati, ti stai chiedendo? Dovevano coprire l’arco di 35 anni.
Tutto ciò che abbiamo detto doveva essere preparato e pronto entro il 31 dicembre dell’anno antecedente a quello in cui era stata inoltrata la richiesta.
Adesso, queste condizioni sono aumentate, quindi il numero di lavoratrici coinvolte si è notevolmente abbassato.
Infatti, il pensionamento anticipato con opzione donna prima dei 60 anni, con l’età del pensionamento tornata nuovamente a 67 anni, diventa tale quest’anno soltanto per chi ha maturato requisiti specifici al 31 dicembre 2022.
Mentre alcuni non sono stati modificati rispetto a quelli dell’anno primi, sono aumentati tutti gli altri, rendendo più difficoltoso per le donne chiedere la pensione anticipata.
Come funziona nel 2023
Se vuoi andare in pensione anticipata avvalendoti di opzione donna, ti consigliamo di valutare bene le tue intenzioni perché l’assegno pensionistico che riceverai rimarrà tale per il resto dei tuoi giorni. Però, nel caso in cui non ti conviene, puoi rinunciare a questa facilitazione previdenziale.
Quella che è rimasta tale e quale è il versamento di 35 anni di contributi. Età e condizioni personali delle lavoratrici sono state cambiate.
Infatti, chi lo richiede quest’anno, deve aver compiuto entro il 31 dicembre del 2022, 58 anni di età, a cui si aggiunge la condizione di essere un dipendente di un’azienda che si trova in na particolare condizione di crisi oppure essere stati licenziati.
La stessa soglia di età vale per le donne che svolgono un’attività lavorativa di caregiver e hanno almeno due figli oppure che abbiano certificata l’invalidità.
Invece, se si ha un solo figlio e si è una caregiver, oppure si ha un’invalidità, si può chiedere il pensionamento anticipato se hai compiti 59 anni.
In conclusione, la soglia sale a 60 anni per tute le donne che hanno l’invalidità e non hanno figli. Se non si posseggono determinati requisiti, non può essere chiesta l’opzione donna, in quanto la domanda verrà rigettata.