L’assegno di mantenimento dei figli potrebbe aumentare con l’avanzare dell’età?

In questo articolo parleremo dell’assegno di mantenimento dei figli, in particolar modo se deve crescere con l’avanzare dell’età della prole.

documenti famiglia
documenti famiglia- Oipamagazine.it

In genere, quando il tribunale determina l’importo del mantenimento dei figli, considera le esigenze del bambino al momento della sentenza.

Tuttavia, è normale che i bisogni di un bambino aumentino man mano che cresce. Le spese per cose come pannolini e latte sono significativamente diverse dalle spese necessarie per mantenere un figlio all’università.

Ciò solleva la domanda: l’assegno per il mantenimento dei figli può essere adeguato in base all’età del bambino e alle mutevoli esigenze?

Ad esempio, la madre, che è responsabile dell’assistenza quotidiana dei bambini, potrebbe richiedere un aumento dell’importo mensile del sostegno per soddisfare le loro esigenze in continua evoluzione?

Fornendo qualche chiarimento, la prima sezione civile della Cassazione ha recentemente emesso una sentenza (ordinanza n. 11724/2023).

Assegno di mantenimento: la vicenda

Il genitore ha deciso di ricorrere in Cassazione, impugnando la sentenza del tribunale iniziale che ha concesso alla figlia minorenne una mensilità di mantenimento di 800 euro.

Il tribunale aveva anche stabilito che i genitori avrebbero condiviso la responsabilità della copertura delle spese straordinarie, con la madre che contribuiva al 40% e il padre al 60%, e senza che fosse necessario alcun accordo preventivo.

Assegno di mantenimento dei figli
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Anche se il padre ha espresso la sua disapprovazione, la Cassazione non ha ravvisato motivi di rimprovero.

I giudici hanno stabilito che la Corte d’Appello si è conformata ai precedenti fissati dalla prassi giuridica, affermando il principio di proporzionalità nella determinazione del reddito dei genitori e tenendo conto delle attuali esigenze del figlio e del consueto stile di vita (Cass. n. 4811/2018).

L’assegno di mantenimento deve cresce insieme all’età di un figlio

Inoltre, la Corte di Cassazione ha ribadito un precedente giuridico essenziale: man mano che un bambino cresce, i suoi bisogni economici aumentano in modo naturale, e questo fatto non richiede prove esplicite.

Con un’importante sentenza del 2022 (Cass. n. 13664/2022), la Suprema Corte si è pronunciata definitivamente in merito.

Secondo la Corte, quando si tratta di mantenimento dei figli, è ampiamente noto che un aumento dei bisogni economici del figlio è direttamente legato alla sua crescita e al suo sviluppo, e ciò non richiede prove specifiche.

Pertanto, è chiaro che le spese relative alla cura, all’istruzione e all’assistenza del bambino, che naturalmente aumentano con l’età, non possono essere considerate integralmente coperte o contabilizzate dal pagamento delle “spese straordinarie“.

Di conseguenza, è necessario apportare un adeguamento proporzionale all’assegno di mantenimento per figli per far fronte adeguatamente a tali esigenze.

Rimane quindi evidente il principio: l’assegno di mantenimento è destinato ad aumentare in funzione dell’età e delle esigenze del bambino.

Spese straordinarie: come vanno gestite?

In termini di costi eccezionali, la Corte ha affermato che non devono essere ripartiti equamente tra i genitori, in particolare con una ripartizione del 50% ciascuno.

Invece, queste spese dovrebbero essere assegnate in base al reddito di ciascun genitore. In questo caso particolare, la madre era il genitore affidatario e quindi responsabile del soddisfacimento dei requisiti della figlia. Questo fattore è stato debitamente preso in considerazione dalla Corte.

Corte di Cassazione
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C’è un altro aspetto cruciale da considerare quando si tratta di determinare le spese straordinarie: mentre non è necessario un preventivo accordo tra i genitori, è sufficiente fornire la prova delle spese.

Tuttavia, in situazioni in cui vi è disaccordo e un genitore si rifiuta di rimborsare le spese, è responsabilità del giudice valutare se tali spese siano realmente nell’interesse superiore del minore. Se non lo sono, diventa imperativo per il padre e la madre raggiungere un’intesa.

Per concludere, il Tribunale ha rigettato il ricorso del padre, ritenendolo parzialmente infondato e parzialmente inammissibile.

Questa sentenza sottolinea l’importanza di tenere conto dei bisogni in evoluzione del bambino nel determinare il sostegno a suo favore.

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