Ecco come richiedere all’INPS la cassa integrazione con temperature oltre 35 gradi

Ci sono oltre 35 gradi? In questo articolo spiegheremo come richiedere la cassa integrazione all’INPS per il caldo eccessivo.

Cassa integrazione INPS
Cassa integrazione INPS – Oipamagazine.it

La cassa integrazione ordinaria può essere concessa per condizioni di caldo estremo.

Come precisato dall’INPS, quando le temperature raggiungono livelli eccezionalmente elevati, in particolare superiori ai 35°, rendendo impossibili le attività lavorative in ambienti non protetti o coinvolgendo materiali e lavorazioni non resistenti al caldo intenso, possono essere attuate misure di integrazione salariale.

Tale disposizione è in vigore dal 2017, come delineato nel decalogo INAIL relativo al lavoro in scenari di alta temperatura.

Estate 2023: perché c’è così tanto caldo?

Il caldo torrido continua a persistere, con temperature da record che non danno tregua, anche di notte. Per sopportare queste condizioni implacabili, l’unico conforto risiede nella presenza di un ventilatore o di un condizionatore d’aria, sia a casa che all’interno dei confini dei vari spazi dell’ufficio.

Cosa ha provocato queste giornate insopportabili, in cui ci si sente intrappolati dentro un forno, a cuocere accanto a un vassoio di patate arrosto?

I colpevoli di questo tormento non sono altri che i ben noti fattori: gli effetti del riscaldamento globale derivanti dai cambiamenti climatici.

Lavoratore beve
Lavoratore beve-oipamagazine.it

Per approfondire l’argomento e andare oltre l’analisi a livello di superficie, è imperativo esplorare i fattori sottostanti che contribuiscono al calore.

In primo luogo, le attuali alte temperature possono essere attribuite a molteplici ragioni. Ci troviamo nel bel mezzo della stagione estiva, che ci espone a prolungate ore di luce solare.

Inoltre, durante questo specifico periodo, l’inclinazione dell’asse terrestre aumenta l’intensità della radiazione solare, portando di conseguenza a temperature superficiali elevate.

Oltre ai fattori che contribuiscono al caldo intenso che sperimentiamo, è imperativo considerare l’esame di due ulteriori variabili: umidità e pressione atmosferica.

Le attività umane sono innegabilmente emerse come il principale catalizzatore del cambiamento climatico.

In sostanza, sono le nostre azioni ad essere responsabili del rilascio di gas serra, che in ultima analisi alterano il clima terrestre.

La Terra diventerà un luogo bollente in futuro

Dopo aver compreso i fattori alla base delle attuali condizioni di soffocamento nell’estate del 2023, è fondamentale sottolineare la possibilità di incontrare una situazione simile nell’estate del 2024.

Si prevede che le temperature aumenteranno ancora una volta, superando potenzialmente i record recentemente stabiliti.

Purtroppo, la situazione è destinata a peggiorare progressivamente. Il caldo eccessivo non è più un evento intermittente o una questione di emergenza; piuttosto, è diventato un fenomeno sistematico.

Secondo l’analisi scientifica, si prevede che i casi di caldo estremo diventeranno più frequenti nel prossimo futuro.

Entro l’anno 2100, la probabilità di vivere un elevato numero di giorni con temperature fino a 50°C aumenterà.

Temperature percepite

Nel messaggio dell’INPS si afferma che sono in grado di identificare le temperature percepite, acquisibili anche dai bollettini meteorologici, quando superano la temperatura effettiva.

Pertanto, nelle situazioni in cui si verificano le circostanze evidenziate, quali temperature percepite superiori a 35°, anche se la temperatura effettiva è inferiore alla soglia citata, può beneficiare del trattamento di integrazione salariale.

La salvaguardia dei lavoratori edili

La CGIL ha lanciato un appello urgente, rivolto specificamente ai lavoratori edili. Le temperature torride hanno gravato pesantemente sulle trentamila persone impiegate nel settore edile.

Cassa integrazione per il caldo
Cassa integrazione per il caldo-oipamagazine.it

Nonostante alcune aziende adottino misure adeguate, c’è una preoccupante mancanza di responsabilità quando si tratta di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori nei cantieri in tutta la Sardegna.

Erika Collu, segretario regionale della Fillea CGIL, ha sottolineato la necessità di un’azione immediata per salvaguardare il benessere di questi lavoratori.

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