Colpo duro per tutti questi pensionati, chi rischia di ritrovarsi 300 euro in meno

Non arrivano buone notizie dal Governo Italiano. Diverse categorie di futuri pensionati potrebbero ritrovarsi 300 euro in meno sul cedolino.

fila con pensionati
fila con pensionati- Oipamagazine.it

Le questioni di sicurezza sociale in Italia sono una preoccupazione costante, con ogni governo che apporta le proprie modifiche.

L’attuale amministrazione Meloni sta attualmente valutando diverse possibilità per apportare modifiche al sistema pensionistico.

Tuttavia, l’unica cosa certa in questo momento è che se entro gennaio 2024 non verrà adottata alcuna misura alternativa per la sostituzione di Quota 103, la riforma Fornero, attuata dal governo Monti, entrerà in vigore.

Sarebbe una soluzione inaccettabile per la Lega, partito che fa parte dell’attuale amministrazione e da sempre contrario alla riforma Fornero.

Riforma, rischio di ritrovarsi con 300 euro in meno

Il governo sta attualmente valutando la possibilità di sostituire Quota 103, che consente il pensionamento anticipato a 62 anni con 41 anni di contributi.

L’alternativa proposta, nota come Opzione 41 o Quota 41, consentirebbe ai soggetti con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età, di andare in pensione. Inoltre, l’assegno contributivo verrebbe ricalcolato sulla base del modello Opzione Donna.

Ci sono vantaggi e svantaggi per Quota 41, sia per i lavoratori che per il governo. Se qualcuno iniziasse a lavorare in giovane età e optasse per l’opzione 41, potrebbe andare in pensione prima, ma con una pensione ridotta fino al 16%.

300 euro in meno sulla pensione
300 euro in meno sulla pensione – oipamagazine.it

Ciò darebbe un immediato impulso alle casse INPS, anche se l’aumento delle famiglie con ISEE basso amplierebbe il numero di persone aventi diritto a bonus ed esoneri, compensando in parte tale impatto.

Dopo aver condotto le necessarie simulazioni, Quota 41 offre la possibilità alle persone di dimettersi dal loro attuale impiego con un pacchetto finanziario.

L’importo del pacchetto varia a seconda della categoria di lavoro e va da 10 a 22 mensilità anticipate. È importante notare, tuttavia, che ci sarà una riduzione del payout finale che va dal 10% al 16%.

Uno dei motivi di tensione tra il governo e l’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, è stata l’emissione di assegni con Quota 41 per tutti.

Secondo Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro della Lega, è fermamente convinto che l’attuazione di “Quota 41” sia un traguardo raggiungibile in quanto allineato agli obiettivi della legislatura.

È importante notare, tuttavia, che questo provvedimento è attualmente in fase di bozza e deve ancora essere formalmente presentato ai sindacati.

Quota 41 a forte rischio

Senza un piano chiaro per quanto riguarda l’opzione 41, il governo potrebbe considerare di esplorare un approccio alternativo estendendo la Quota 103.

Tuttavia, sembra che questa opzione non abbia riscosso molto interesse, poiché la misura ha ricevuto appena 17.000 domande dalla sua attuazione, con solo 14.000 di loro in fase di approvazione.

I sindacati abbracciano in pieno il concetto di Quota 41, che di fatto è parte integrante dell’insieme complessivo delle rivendicazioni avanzate da CGIL, CISL e UIL, insieme ad altre iniziative.

In effetti, questi acronimi sostengono negoziazioni autentiche piuttosto che semplici discussioni al tavolo.

Quota 41
Quota 41-oipamagazine.it

Tra le richieste dei sindacati l’attuazione di un passaggio preferenziale al pensionamento a 62 anni (in contrasto con l’attuale 67 per le pensioni di vecchiaia), l’ampliamento del riconoscimento delle occupazioni fisicamente impegnative e faticose.

Inoltre chiedono l’istituzione di un regime contributivo garantito pensioni per i giovani e per le carriere inconsistenti o a basso reddito, il riconoscimento del valore del lavoro di cura, il rilancio della previdenza complementare negoziale e la completa salvaguardia del potere d’acquisto delle pensioni esistenti.

Attualmente esiste una Quota 41 in vigore oggi; tuttavia, si applica solo a un gruppo limitato di lavoratori che aderiscono a parametri rigorosi:

  • essere lavoratori precoci, ossia avere già maturato 12 mesi o più di contributi entro il 19° anno d’età;
  • appartenere a una delle categorie che sono tutelate dallo Stato, ossia invalidi con almeno il 74% di disabilità, disoccupati, lavoratori gravosi e usuranti, caregiver.

L’obiettivo del governo è individuare i mezzi necessari per espandere Quota 41 in modo che comprenda tutti gli individui.

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