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Economia e Finanza

Pensione anticipata, se soffri di queste patalogie puoi averla subito

Ecco quali sono le forme di invalidità che danno diritto al conseguimento della pensione anticipata

Mal di schiena e pensione anticipata: quando è possibile – oipamagazine.it

Avere un semplice mal di schiena non consente di certo di poter conseguire il diritto alla pensione di invalidità. Solo per determinate patologie e in percentuali ben definite, è possibile percepire una indennità mensile legata proprio alla condizione di salute. In Italia, per poter fruire della pensione anticipata, occorre possedere determinati requisiti come il possesso di una percentuale di invalidità che non può essere inferiore all’80%. Al contempo, occorre aver versato almeno 20 anni di contributi e aver compiuto 61 anni di età (56 per le donne).

Per chi possiede invece una percentuale di invalidità che non supera l’80%, ma comunque superiore al 74%, esistono delle normative che consentono di poter andare in pensione prima dei 67 anni di età, con almeno 35 o 40 anni di contributi versati, a seconda dell’opzione di pensionamento prescelta.

I casi in cui si può andare in pensione anticipatamente

Il mal di schiena, quando è determinato da patologie che affliggono la colonna vertebrale in maniera significativa, può determinare l’inidoneità allo svolgimento di determinate mansioni lavorative. Ovviamente non stiamo parlando del semplice mal di schiena temporaneo che può essere risolto con delle terapie mirate e quindi non può rientrare tra le gravi patologie descritte dalle tabelle INPS.

Per determinate patologie che affliggono la colonna vertebrale, l’Inps riconosce una determinata percentuale di invalidità che nella quasi totalità dei casi non consente di poter conseguire il diritto alla pensione anticipata. Ad esempio avere una semplice anchilosi lombare o atrodesi lombare, comporta il riconoscimento di una invalidità dal 15 al 25%. Se vi è invece un interessamento radicolare, allora la percentuale sale tra il 26 ed il 35%.

Pensione anticipata, quando si può andare in pensione anticipatamente per motivi di salute – oipamagazine.it

A coloro che sono affetti da scoliosi a una curva superiore a 40°, viene riconosciuta un’invalidità del 21-30%. Per il caso più gravi di anchilosi del rachide, l’invalidità riconosciuta massima è del 70%. In tutti questi casi, il diritto al pensionamento anticipato non viene mai riconosciuto. Questo diritto viene riconosciuto per patologie più gravi come l’agenesia completa bilaterale degli arti superiori (100% di invalidità). Anche nei casi di amputazione o perdita delle due mani non protesizzabile la percentuale di invalidità riconosciuta è quella massima. Se vengono fissate delle protesi funzionali, l’invalidità scende al 90%.

Nei casi in cui il lavoratore sia afflitto da una condizione dolorosa che riguarda la colonna vertebrale e che rende impossibile lo svolgimento del proprio lavoro, la legge consente di poter ottenere dei giorni di astensione dal lavoro in numero proporzionale alla patologia diagnosticata dal medico competente. Nei casi in cui il lavoratore può godere dell’indennità di malattia per determinati giorni, il lavoratore dovrà sempre essere reperibile presso il domicilio dichiarato per sottoporsi a visite mediche di controllo.

Il periodo di comporto

Se i giorno di assenza superano il cosiddetto “periodo di comporto”, che consiste nel termine massimo di assenza dal lavoro, il lavoratore verrà licenziato a meno che l’invalidità non sia causata proprio dal servizio svolto per l’azienda, soprattutto per la mancata attuazione di misure di sicurezza. In questo caso, il lavoratore non potrà essere licenziato.