Chi pensa di aver maturato oggi i requisiti per andare in pensione, dovrà ponderare bene la situazione prima di fare la scelta definitiva
Il sistema previdenziale italiano sta barcollando sempre di più e in futuro potrebbe non garantire più l’erogazione di pensioni adeguate. Insomma, è davvero a rischio il tenore di vita per tutte quelle persone che decidono di lasciare il mondo del lavoro per il meritato riposo. Va anche detto che la cristallizzazione del diritto di andare in pensione non vige per ogni scivolo pensionistico.
Chi pensa di aver maturato oggi i requisiti per andare in pensione, non vuol dire che avrà la garanzia che anche l’anno prossimo quei requisiti saranno ancora validi. Ecco perchè occorre fare una opportuna valutazione prima di decidere cosa fare. Va ricordato che oggi le finestre di decorrenza si sono allungate, così come sono previsti importi sempre più alti per la maturazione degli assegni per andare in pensione, che attualmente sono pari a quattro volte il minimo. Di contro, il governo applica penalizzazioni a chi lascia il mondo del lavoro in anticipo, mentre premia chi rimane a lavorare per un tempo più lungo. Una scelta difficile da fare che deve essere sempre valutata con grande attenzione facendo i dovuti calcoli anche avvalendosi di persone esperte.
Andare in pensione in futuro sarà sempre più difficile. I requisiti saranno molto più selettivi anche perchè il sistema previdenziale dovrà garantire la tenuta e la possibilità di pagare a tutti la pensione. Ecco perchè la pensione anticipata contributiva nel 2027 potrebbe cambiare in maniera significativa. La pensione contributiva sarà proprio quella che farà registrare le modifiche maggiori, con criteri che saranno inevitabilmente inaspriti.
Oggi per andare in pensione occorre aver compiuto 64 anni di età, con 20 anni di contributi. Tra le condizioni, spicca anche il raggiungimento di un assegno mensile che dovrà essere pari a circa 1.603,23 euro. Un limite che si riduce a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le lavoratrici con due o più figli.
Dal 2027 in poi, il requisito contributivo si adeguerà alle aspettative di vita e quindi potrebbe variare nel tempo diventando sempre più elevato. E questo potrebbe valere sia per la contribuzione obbligatoria che per quella volontaria e da riscatto. In parole povere, serviranno più contributi per il pensionamento anticipato.
La certezza è che fino al 31 dicembre 2026 non saranno previsti ritocchi o adeguamenti, essendo la speranza di vita leggermente calata anche per via della pandemia che ha falcidiato la vita a molte persone anziane e meno anziane. Dal 2027, dunque, arriveranno solo pessime notizie per i contributivi puri. Nel biennio 2027/2028, si stima che il requisito contributivo per andare in pensione possa slittare di due mesi, facendo elevare i requisiti a 64 anni e due mesi di età e 20 anni e due mesi di contributi.