Si tratta dell’Isopensione, un meccanismo flessibile per andare prima in pensione, che è stato introdotto dalla Legge Fornero
L’isopensione è una forma di pensionamento anticipato accessibile concessa a quei lavoratori che sono prossimi al raggiungimento dei requisiti ordinari, ma che non li hanno ancora raggiunti del tutto. Questa forma di pensionamento venne introdotta dalla Legge Fornero e consente a chi ne ha i requisiti, di poter uscire dal mondo del lavoro con ben 7 anni di anticipo rispetto alla scadenza ordinaria.
Si tratta di un meccanismo disciplinato dall’articolo 4, comma 2 della legge 28 giugno 2012, n. 92, che offre ai lavoratori prossimi alla pensione un incentivo all’esodo, accedendo alla pensione prima dei termini convenzionali dopo un accordo stipulato con il datore di lavoro. Si tratta di una delle poche possibilità che l’ordinamento in vigore concede ai lavoratori per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, sulla scorta di una intesa sindacale e adesione volontaria dei lavoratori.
Un meccanismo flessibile per passare dal lavoro alla pensione anticipatamente, e che recentemente è stato aggiornato col decreto Milleproroghe approvato dal governo, che ne ha modificato alcuni aspetti. Infatti, con l’ultimo decreto, ne è stato esteso il periodo massimo di anticipo fino a sette anni rispetto ai quanto originariamente previsto con la legge Fornero. Si tratta sostanzialmente di una misura che copre tutte quelle prestazioni ancora non versate, come stipendi e contributi, per consentire al lavoratore di poter accedere alla pensione effettiva.
Un’opportunità ghiotta sia per il dipendente che per la stessa azienda. In questo modo si intende favorire e aiutare le aziende ad attuare quel fondamentale ricambio generazionale, che è cruciale anche per affrontare le sfide future, consentendo alle stesse imprese di poter reclutare personale sempre più preparato e al passo con i tempi, svecchiando l’organico. L’isopensione, secondo quanto prevede la legge Fornero, è un incentivo che può essere esteso solo a quelle aziende con almeno 15 dipendenti, previo accordo con le parti sociali.
L’accordo è vincolante e va depositato all’Inps, altrimenti non potrà essere attuato. Con questo meccanismo si consente ai lavoratori di andare in pensione con un anticipo di sette anni rispetto ai requisiti ordinari, a patto che le aziende versino ai lavoratori un assegno di pari importo per tutto il tempo che rimane fino alla maturazione dei requsiti ordinari. Si applica non solo a chi è prossimo alla pensione di vecchiaia ma anche a chi è vicino alla maturazione dei requisiti per la pensione anticipata.
L’assegno versato dalle imprese all’Inps, viene poi erogato dall’INPS al dipendente. Le imprese si impegnano a versare il dovuto mediante una fideiussione bancaria. Sulle aziende ricade l’onere di versare i contributi figurativi, mentre lo stipendio o la pensione sono soggetti a tassazione ordinaria.