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Consumatori

Inps, cancellato il sussidio a migliaia di famiglie: ecco cosa non si potrà più comprare

L’Inps ha ristretto la platea dei beneficiari del nuovo sussidio che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza: ecco chi non lo riceverà più

L’Assegno di Inclusione Inps ha preso il posto del RdC: chi non lo riceverà più – oipamagazine.it

Dall’inizio del 2024 molte persone che percepivano il Reddito di Cittadinanza non lo hanno ricevuto più. Molti italiani hanno iniziato a percepire la nuova misura introdotta dal governo in sostituzione del vecchio provvedimento bandiera del M5S, e cioè l’Assegno di Inclusione.

Il nuovo governo ha deciso di cancellare il vecchio Reddito di Cittadinanza reo, secondo l’attuale maggioranza, di essere eccessivamente “premiante” per coloro che non hanno voglia di lavorare (i cosiddetti fannulloni). Una volta cancellata la vecchia misura a sostegno del reddito, il governo ha approvato una nuova misura molto più restrittiva a beneficio di una platea di disoccupati più ridotta.

Per poter percepire l’ADI, occorre possedere dei precisi requisiti, tra cui la presenza di un ultra sessantenne in famiglia, di minori o di persone affette da disabilità. E’ previsto anche un preciso limite reddituale, oltre il quale non si potrà ricevere l’assegno.

E’ vero che si tratta di una misura introdotta per sostituire il Reddito di Cittadinanza, anche se, in realtà si tratta di due misure molto differenti sotto tanti aspetti. Infatti le due misure, pur avendo molti punti di contatto, sono tra loro molto diverse su alcune questioni cruciali. Con l’introduzione della carta ADI, è stata ristretta la quantità di beni e di servizi che si possono acquitare. Niente gioielli, pellicce, prodotti finanziari e prodotti regolati dal monopolio italiano. Così come niente alcol, sigarette o sigarette elettroniche. Al bando anche Gratta e Vinci, scommesse e lotterie.

Inps, niente reddito di cittadinanza: ecco come verrà sostituito – oipamagazine.it

Il limite massimo di contante prelevabile è di 100 euro, tutto il resto dovrà essere utilizzato attraverso sistemi tracciabili. A differenza del Reddito di Cittadinanza, non sono stati previsti dei limiti di tempo per fruire del sussidio. Mentre prima, con il RdC, chi non spendeva l’importo erogato entro il 27 del mese successivo, si vedeva tolta la liquidità, con l’ADI non vi sono limiti di tempo. Gli importi che vengono versati sulla carta sono cumulabili e quindi si possono gestire senza fretta.

Come presentare la domanda

Secondo quanto prevede la normativa vigente, la nuova indennità ADI viene erogata attraverso la Carta di inclusione emessa da Poste Italiane. L’importo massimo erogabile per ogni nucleo familiare è fissato a 6.000 €, incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative.

Scaduti i primi 12 mesi di erogazione, tale misura può essere ulteriormente prorogata previo un mese di sospensione. Per richiedere il sussidio occorre presentare la domanda telematicamente accedendo al portale Inps con le proprie credenziali. Occorre esibire un’attestazione dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) valida al momento della presentazione della domanda. In assenza di un Isee valido, la domanda potrebbe essere respinta.