E’ accaduto negli sportelli bancomat della maggiore banca etiope, la Commercial Bank of Ethiopia: ecco cosa è successo
Diciamoci la verità: chi non ha mai sognato di portare via più denaro dal bancomat auspicando un guasto tecnico della macchina che eroga i soldi? E’ proprio quello che è accaduto alcuni giorni fa in Etiopia dove, a causa di un guasto tenico ai sistemi informatici, lo sportello che distribuisce i contanti ha iniziato ad erogare banconote a raffica fruttando tanti quattrini ai fortunati correntisti che dapprima hanno assistito attoniti alla scena e poi si sono intascati il denaro.
La banca protagonista dell’insolita truffa
Sfortunata protagonista di questa vicenda è stata la maggiore banca etiope, la Commercial Bank of Ethiopia, che in poche ore ha registrato prelievi per un valore stimato in circa 40 milioni di euro a causa di un bug che ha poi costretto l’istituto di credito a congelare le transazioni. In tutto sarebbero state effettuate qualcosa come 490mila transazioni illegali sostenendo però che la perdita subita è stata minima se confrontata con il patrimonio della banca.
Abe Sano, il presidente della banca, ha ammesso che la maggior parte delle persone che hanno fruito indebitamente del contante sono studenti tra i quali sabato la notizia si è diffusa attraverso i social e le app di messaggistica. Gli studenti, quando hanno appreso la possibilità di prelevare più contanti di quelli che avevano sui loro conti, si sono catapultati nei bancomat per poter prelevare quanto più contante possibile. Addirittura si è assistito a scene di scontri e di colluttazioni tra le persone in coda per arraffare denaro.
Solo con l’arrivo degli agenti di polizia, la situazione è tornata alla normalità e si è potuto fare chiarezza su ciò che stava accadendo. Fra l’altro non va neanche trascurato il fatto che la banca etiope interessata vanta qualcosa come 38 milioni di correntisti in Etiopia. Pare che la quantità di contante di cui i correntisti si sono appropriati indebitamente ammonti a circa 40 milioni di dollari.
La banca si è attivata per recuperare le somme distratte illecitamente
Secondo l’istituto di credito, la causa di tutto sarebbe da attribuire ad “un problema tecnico” durante “le attività di manutenzione e ispezione”. La banca ha anche ammesso il verificarsi di molti “tentativi di attacchi informatici, ma la sicurezza informatica della banca non è stata compromessa”. Ovviamente la banca si è subito attivata, tramite i propri legali, per recuperare il maltolto cercando di identificare le persone che si sono appropriate del denaro in maniera illecita.
E’ stata avviata una campagna di recupero massiccia e le stesse università hanno invitato gli studenti a restituire il denaro al più presto al fine di evitare conseguenze dal punto di vista giudiziario. Ancora non si conosce la cifra esatta che la banca è riuscita a recuperare, ma sarà molto complicato riuscire a recuperare per intero la somma illecitamente distratta.