Un minatore in Russia arriva a percepire anche stipendi che possono essere paragonabili a quelli di un consulente bancario o di un agente assicurativo
Le sanzioni comminate dall’Ue alla Russia negli ultimi anni hanno inciso pesantemente sul tenore di vita dei cittadini russi, i cui stipendi erano già molto bassi. Negli ultimi anni gli stipendi medi sono calati ulteriormente allargando la platea delle persone che vivono in condizioni di indigenza. Eppure il lavoro non manca in Russia, soprattutto nelle miniere che fruttano fior di quattrini all’intera economia del paese ma anche a chi ci lavora. Basta pensare che lo stipendio medio in Russia di un minatore non è mai inferiore a 60mila rubli.
I salari medi in Russia
Nella gerarchia dei salari, quello di un minatore non ha nulla da invidiare al salario di un impiegato in banca, un consulente finanziario o un agente assicurativo. In realtà si tratta di stipendi che sono paragonabili a quelli di un lavoratore part time italiano, infatti si aggirano attorno agli 800 euro al mese. Un valore che in Italia viene considerato basso ma che in Russia è abbondantemente sopra la media nazionale, tenendo conto che lo stipendio medio di un russo si aggira sui 450 euro al mese. Una media che nel 2010 era ancora più bassa e non superava i 300 euro mensili. I lavoratori russi che hanno stipendi più alti lavorano nel mondo finanziario e nell’industria estrattiva.
Anche gli impiegati pubblici godono di stipendi lievemente superiori alla media, circa 574 euro al mese, e non se la passano di certo male. La categoria più bistrattata dal punto di vista economico è quella dei contadini, il cui guadagno medio mensile è di circa 261 euro al mese, seguita dagli imprenditori nel settore del turismo (281 euro). Guadagnano qualcosa di più i professori il cui stipendio medio mensile è di 370 euro circa.
Secondo le ultime statistiche, il potere d’acquisto dei lavoratori russi si è ridotto in maniera considerevole nell’ultimo anno, facendo registrare un calo netto dell’8% e in futuro non si attendono di certo progressi. Uno dei dati che risalta maggiormente agli occhi è la forbice tra gli operai, gli agricoltori e gli impiegati e i redditi dei dirigenti dello Stato. Un divario che negli ultimi anni è cresciuto ancora di più, emulando un po’ quello che succede anche nei paesi “occidentali”.
Enormi differenze si registrano anche da città a città e da zona a zona. Spesso, soprattutto nelle grandi città, chi lavora in aziende che si trovano al centro, arrivano a guadagnare anche più di mille euro al mese, mentre chi vive in periferia fatica a superare le 300 euro al mese. Gli stipendi medi russi che si aggirano attorno ai 450 euro mensili in realtà hanno un potere d’acquisto molto basso. Basta pensare che un affitto di un appartamento può costare mediamente 350 euro al mese, una cifra sproporzionata rispetto a quanto guadagna un lavoratore medio. Comprare un appartamento in Russia può arrivare a costare anche 920 euro al metro quadro circa.
La situazione a livello fiscale
La situazione fiscale in Russia prevede l’applicazione di prelievi differenti in base al reddito secondo il criterio della progressività. Per redditi annui fino a 400 mila rubli si applica una aliquota del 13%, mentre per redditi superiori a 400.000 rubli, l’aliquota schizza al 30%. I contribuenti possono però fruire di importanti esenzioni e detrazioni fiscali in base alla situazione del contribuente. Le detrazioni sono ammesse per le spese mediche, le donazioni e l’istruzione.