Scopri qual è il limite minimo stabilito dalla legge di Bilancio del 2022 per poter effettuare un pagamento con carta.
Uno dei tanti dubbi che si hanno quando si effettuano dei pagamenti non in contanti, e quindi con carte, è quello della somma minima. Ci chiediamo spesso infatti se di fronte ad una somma inferiore ad un euro, e quindi di pochi centesimi, possiamo chiedere al commerciante di poter effettuare questo acquisto non in contanti.
Fino a qualche anno fa c’era tanta confusione su questo argomento, ma oggi, con una legislazione più certa e sicura, possiamo avere le idee più chiare ed una risposta che non ci mette in crisi.
Potendo anche ribattere con decisione nel caso ci venga rifiutato un pagamento del genere da parte di qualsiasi attività commerciale. Andiamo a scoprire adesso qual è la somma minima che tutti i commercianti, anche di pochi centesimi, sono obbligati a rispettare.
Limiti di transazione stabiliti dalla legge
In passato, la Legge di Stabilità 2016 stabiliva un limite minimo di 30 euro per l’utilizzo della carta di credito o debito. Tuttavia, con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2020, questo importo è stato ridotto a soli 5 euro.
Ancora più significativo è stato l’abolizione di qualsiasi limite minimo nel 2022, consentendo a tutti i clienti di pagare con carta per qualsiasi importo, anche di pochi centesimi. In virtù delle normative vigenti, i commercianti sono tenuti per legge ad accettare transazioni di qualsiasi importo. Ma, nonostante questa regola, a volte si verifica che il pagamento di una somma anche minima, come un centesimo, non vada a compimento come previsto.
Tuttavia, questa libertà comporta responsabilità, e chiunque rifiuti pagamenti con carta può essere soggetto a sanzioni. Da luglio 2022, gli esercenti sono obbligati ad accettare i pagamenti elettronici di qualsiasi importo e ad essere dotati di dispositivi Pos. Coloro che violano queste disposizioni rischiano una multa significativa.
Le sanzioni per i commercianti che rifiutano il pagamento con carta
Le sanzioni attuali prevedono una penalità fissa di 30 euro, oltre al 4% dell’importo della transazione rifiutata. Questo significa che anche una piccola transazione, come l’acquisto di un caffè al bar, può comportare una sanzione notevole per gli esercenti che rifiutano il pagamento con carta.
Le autorità hanno introdotto questa sanzione fissa proprio per scoraggiare le opposizioni ai pagamenti digitali, specialmente per le transazioni di piccolo importo. In questo modo, si mira a favorire l’adozione diffusa dei pagamenti elettronici e a modernizzare il settore finanziario.
È importante che gli esercenti si conformino alle normative vigenti e accettino i pagamenti con carta, poiché le sanzioni possono essere pesanti e influire sulle finanze del proprio business. In un’epoca in cui i pagamenti digitali stanno diventando sempre più diffusi, è essenziale essere aggiornati sulle normative e seguire le prassi corrette per evitare conseguenze legali e finanziarie.