Con l’approvazione del decreto Riscossione sono stati fissati nuovi paletti anche per quanto riguarda la notificazione delle cartelle esattoriali e le procedure di recupero: cosa cambierà
Col nuovo decreto riscossione approvato dal governo, sono state riscritte alcune regole che riguardano anche la gestione delle cartelle esattoriali, oltre ad introdurre novità sui debiti fiscali e sulle rateizzazioni. La nuova riforma garantirà tempi più lunghi a quei contribuenti che hanno debiti pregressi col fisco, che si trovano in difficoltà finanziarie e che intendono mettersi in regola. La nuova riforma non conterrà solo rateazioni lunghe fino a 10 anni, ma farà una vera e propria opera di “pulizia” delle vecchie cartelle.
La nuova riforma inciderà anche sui tempi di notifica delle cartelle esattoriali. Secondo le nuove regole, il creditore dovrà ricevere la notifica entro nove mesi dall’affidamento del carico. Dal primo gennaio 2025, l’amministrazione sarà chiamata a rispettare determinate tempistiche che sono di nove mesi massimo per la notificazione della cartella di pagamento. Sono ammessi sforamenti solo in presenza di comprovati eventi eccezionali.
In base al contenuto del nuovo decreto, verranno modificate dal 2025 anche le regole riguardanti la riscossione coattiva delle somme discaricate. L’ente creditore potrà affidare la riscossione delle cartelle anche a soggetti privati selezionati tramite gara pubblica, o tramite riaffidamento all’Agenzia delle entrate per un periodo di due anni. Una volta avvenuto il discarico della cartella esattoriale, in ogni caso l’Agenzia potrà nuovamente tentare di recuperare il credito ma solo in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore, ovviamene previa notificazione dell’avviso di intimazione al debitore.
Il persistere di procedure esecutive o concorsuali oltre i due anni dall’affidamento della pratica, comporterà l’automatica autorizzazione a proseguire con i tentativi di recupero fino all’estinzione di tali procedure. In caso di discarico anticipato delle cartelle e fino al quinto anno successivo all’affidamento, l’ente creditore può riportare le somme discaricate all’Agenzia, dando comunicazione all’Agenzia delle Entrate sui beni in possesso del debitore che potranno essere aggrediti. In ogni caso, entro il quinto anno successivo all’affidamento, si dovrà procedere allo stralcio automatico della cartella esattoriale.I
L’iter procedurale previsto con il nuovo decreto, seguirà diversi passaggi ben precisi che vanno dall’avviso di pagamento da inviare al debitore all’iscrizione a ruolo del debito in caso di inadempienza del debitore. Successivamente, sarà l’agente della riscossione a notificare la cartella di pagamento entro un anno dall’iscrizione a ruolo. Se nel frattempo dovessero compiersi i termini per la prescrizione, si dovrà necessariamente fare riferimento alle disposizioni sulla prescrizione previste dalle normative in vigore.