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Devi aprire la Partita Iva solo se guadagni più di 5 mila euro? La nuova bufala che sta girando in rete

Partita Iva, ecco quando occorre aprirla obbligatoriamente per non rischiare di incorrere in sanzioni

Quando è obbligatorio aprire la partita iva: i falsi miti da sfatare – oipamagazine.it

Alcuni falsi miti sulle partita Iva che stanno girando da diverso tempo hanno alimentato negli italiani la convinzione che in caso di lavoro occasionale in cui si guadagna meno di 5 mila euro, non occorre aprire la Partita Iva. L’utilizzo scellerato e a sproposito del termine “occasionale” ha indotto molti contribuenti in errore, generando anche confusione tra gli addetti ai lavori. In questo articolo spiegheremo nel dettaglio come stanno veramente le cose e quali sono gli obblighi fiscali previsti dalla normativa vigente.

I falsi miti da sfatare

L’introduzione dei voucher o dei buoni lavoro e delle mini-collaborazioni coordinate e continuative, ha generato ulteriori equivoci, soprattutto in merito alle prestazioni occasionali di durata non superiore a 30 giorni, ormai abrogate. Questo limite era stato introdotto come tetto massimo dalla cosiddetta riforma Biagi, ma adesso non è più in vigore.

In passato vennero previste al solo scopo di differenziare le collaborazioni coordinate e continuative a progetto, da quelle che, se inferiori a 30 giornate nell’anno, configuravano la fattispecie delle mini-collaborazioni coordinate e continuative senza progetto. Con l’entrata in vigore del Jobs Act, con l’art. 52 D.Lgs. 81/2015, la disciplina sulle “mini co.co.co.” è stata cancellata.

Dal 25 giugno 2015, pertanto, questa tipologia di lavoro non è più prevista dalla legge. Uno dei tanti equiovici nasce proprio dalle famose 30 giornate massime nell’anno. Si tratta di un limite che non si applica alle prestazioni di lavoro autonomo occasionale perchè non prevedono limiti di tempo. Il contratto di lavoro autonomo occasionale, oltre a non avere un limite temporale, non prevede nemmeno limiti che riguardano il reddito.

Fisco, quando bisogna mettersi in regola con la partita iva – oipamagazine.it

Il limite massimo dei 5 mila euro è quello che impone solo l’iscrizione alla gestione separata Inps. Spesso si pensa che le prestazioni di lavoro autonomo occasionale siano paragonabili alle collaborazioni occasionali, ma le cose non stanno affatto così. Si tratta di collaborazioni che nulla hanno a che vedere sul piano giuridico e fiscale con le prestazioni di lavoro autonomo occasionale. Il lavoro autonomo occasionale produce redditi di lavoro dipendente, mentre la collaborazione occasionale produce redditi diversi che vanno inquadrati differentemente sulle dichiarazione dei redditi.

Partita Iva, gli obblighi previsti

Non vi è un limite fissato per l’apertura della partita Iva. La legge prevede che in ogni caso, chi svolge una qualche forma di attività lavorativa, è obbligato ad aprire la partita Iva mettendosi in regola con il fisco anche a livello contributivo, indipendentemente dal limite reddituale dei 5 mila euro. Questo obbligo è richiesto nei casi in cui l’attività assuma i requisiti di abitualità.