Il nuovo anno ha portato con sé un cambio significativo per chi cerca assistenza economica, con l’Assegno di Inclusione che ha preso il posto del reddito di cittadinanza dal primo gennaio del 2024.
Questo sostegno può essere richiesto tramite domanda online sul portale dell’INPS o direttamente presso i Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale, noti come Caf. Tuttavia, una recente indagine ha scoperto pratiche discutibili in alcuni di questi centri, con la giornalista Stefania Petyx di Striscia la Notizia che ha portato alla luce una situazione sconcertante nei Caf di Palermo.
Stefania Petyx e il suo team si sono recati presso gli uffici postali della città, dove dal 26 gennaio scorso vengono distribuite le card dell’Assegno di Inclusione. Ciò che hanno trovato è stato un caos senza precedenti, con centinaia di persone già in fila dalle prime ore del mattino, ansiose di ottenere la carta.
Tuttavia, la disponibilità giornaliera delle card non ha potuto soddisfare la domanda, portando a disagi e frustrazioni per molti cittadini. La situazione è stata particolarmente critica in Sicilia, dove le card sono state esaurite in breve tempo.
Ma non sono stati solo gli uffici postali a essere coinvolti nel caos. Nei Caf, sin dai primi giorni di gennaio, si sono verificati problemi legati alla grande affluenza di richieste. Petyx ha segnalato un’assenza di chiarezza nelle procedure e un sovraccarico di lavoro per i dipendenti, che hanno faticato a far fronte all’elevato numero di richieste di assistenza.
Il servizio di Striscia la Notizia ha anche evidenziato un’altra pratica discutibile: alcuni Caf, nonostante i servizi siano gratuiti, hanno cercato di far pagare ai cittadini per l’assistenza nella richiesta dell’Assegno di Inclusione.
Secondo quanto riportato da Petyx, in alcuni di questi uffici è stata richiesta una somma che va dai dieci ai quindici euro per la pratica. Tuttavia, è importante sottolineare che tale assistenza è fornita gratuitamente grazie a una convenzione tra i Caf e l’INPS.
In risposta a questa scoperta, la giornalista ha chiarito che il servizio è completamente gratuito e che i soldi per la pratica dell’Assegno di Inclusione vengono rimborsati dall’INPS. Ha quindi incoraggiato i cittadini a non accettare mai di pagare per tale assistenza, ribadendo che chi chiede l’Assegno di Inclusione di solito non ha denaro da sperperare.
Alla fine del servizio, Petyx ha ottenuto l’impegno da parte dei Caf di rimborsare i cittadini che avevano pagato per l’assistenza, una volta che l’INPS avrà effettuato il rimborso. Questo impegno è stato accolto positivamente dalla giornalista, che ha considerato questa azione una giusta e opportuna riparazione per i cittadini coinvolti.