Scoperta straordinaria durante uno scavo in un sarcofago romano svela tesori nascosti e segreti inaspettati.
Recentemente, durante uno scavo in un sarcofago romano nei pressi dell’antico insediamento di Saint-Pierre-l’Estrier, è emerso un ritrovamento straordinario: una coppa di vetro di rara bellezza e valore. Questo tesoro, che porta incisa l’iscrizione “VIVAS FELICITER” (Vivi felicemente), ha catturato l’attenzione degli archeologi per il suo contenuto sorprendente e la sua importanza storica.
La coppa, nota come diatreta, risalente al IV secolo d.C., è stata oggetto di un meticoloso restauro e studio dopo essere stata rinvenuta in un sarcofago di pietra. Questo sarcofago, parte di una necropoli, ha rivelato il tesoro celato al suo interno: un contenitore di vetro di lusso adornato con una gabbia decorativa esterna, staccata dal corpo della coppa tramite corti supporti.
Gli archeologi dell’Inrap, in collaborazione con il Servizio Archeologico della Città di Autun, hanno identificato questa coppa come un pezzo eccezionale, il cui valore è stato ulteriormente esaltato dalle tracce di ambra grigia trovate al suo interno. L’ambra grigia, comunemente nota come “vomito di balena“, è una sostanza preziosa e profumata, ricavata dai resti digestivi dei grandi cetacei e utilizzata in profumeria per le sue proprietà aromatiche e medicinali.
L’analisi del contenuto della coppa
L’analisi approfondita della composizione del contenuto della coppa ha rivelato una miscela di oli, piante e fiori, insieme all’ambra grigia. Questa ambra, conosciuta anche come “tartufo di mare“, ha una lunga storia di utilizzo nella creazione di profumi pregiati. Ezio d’Amida, un medico greco del V-VI secolo d.C., la menziona come componente di una ricetta per il profumo destinato alla chiesa, noto come “nardo“.
La scoperta di questa coppa diatreta con tracce di ambra grigia non solo fornisce una preziosa testimonianza dell’arte vetraria romana e delle sue tecniche sofisticate, ma anche un’importante finestra sulle pratiche e le credenze dell’epoca.
Il fatto che sia stata rinvenuta in un sarcofago accanto a un defunto suggerisce che potrebbe essere stata considerata un dono di grande valore e significato, forse destinato a una persona importante, forse vicina al potere imperiale.