La nuova Legge di Bilancio introduce cambiamenti riguardanti il Superbonus per la ristrutturazione degli immobili: le tasse dal 2024.
All’interno della Legge di Bilancio – tra le altre cose – è stata inserita la tassazione degli immobili, che introduce, nei fatti, nuove misure che potrebbero avere conseguenze importanti per l’intero settore. Tra quelle più importanti vi è l’incremento della cedolare secca per le locazioni a breve termine e la rivisitazione delle imposte relative alle vendite di case ristrutturate avvalendosi dell’incentivo del Superbonus.
Superbonus, ecco cosa cambia con la nuova Legge di Bilancio: in arrivo nuove tasse nel 2024
Cambiano diverse cose con l’arrivo del 2024. Per quanto riguarda la cedolare secca, l’imposta sarà incrementata dal 21% al 26% nel 2024: tale variazione – però – riguarderà solo gli affitti brevi con una durata inferiore a 1 mese ed esclusivamente per la seconda casa.
I proprietari, infatti, saranno tassati al 21% solo per la prima casa. Questa modifica – decisamente rilevante – avrà un effetto negativo su chi ha basato la propria attività sugli affitti brevi, mediante portali come Airbnb e Booking.
Secondo le stime diramate dall’Associazione dei Property Manager in Italia (Aigab), circa 600.000 famiglie dovranno pagare circa 850 euro in più in tasse.
La Legge di Bilancio presenta, inoltre, un codice identificativo nazionale che dovrà essere utilizzato per registrare gli affitti degli appartamenti. L’obiettivo, in tal senso, è quello di contrastare l’evasione fiscale.
Ciò sarà obbligatorio per tutte le piattaforme di affitto, tra le quali possiamo annoverare le stessi Airbnb e Booking. Non finisce qui: saranno introdotte ulteriori novità per chi ha intenzione di apportare cambiamenti ai propri immobili mediante ristrutturazione.
Vendita di un immobile con il Superbonus: come funziona
Per chi decide di vendere un immobile ristrutturato con il Superbonus, è confermata una maggiore tassazione della plusvalenza al 26%, a meno che non si tratti di un’abitazione principale o di una casa ricevuta in eredità.
Questo tipo di tassazione si applicherà solo se sono stati effettuati lavori ammissibili al Superbonus e solo nei primi 10 anni dalla conclusione dei lavori. Nei primi 5 anni, non sarà più possibile detrarre le spese di ristrutturazione dalla plusvalenza, ma dal sesto al decimo anno, la detrazione si ridurrà al 50%.
La Legge di Bilancio – inoltre – prevede che le ritenute a titolo d’acconto sull’imposta sul reddito sui bonus edilizi aumenteranno dall’8% all’11%, a decorrere da marzo 2024. Di conseguenza, ci sarà una minore liquidità per le imprese che ottengono il bonifico.
Bisogna anche considerare, infine, la riforma del catasto, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal primo mese del 2024.
La riforma prevede una rivalutazione generale del parco immobiliare italiano, nonché l’introduzione di nuovi strumenti per determinare la giusta classificazione delle strutture. Ciò potrebbe causare anche una sorta di modulazione dell’IMU e delle altre imposte catastali.