Nel testo che segue scopriremo se l’amministratore di condominio ha la possibilità di dimettersi in autonomia, a prescindere dalla decisione presa dall’assemblea. Ecco tutto quello che c’è da sapere su un argomento non chiaro a tutti.
L’amministratore di condominio è una figura molto importante, dal momento che organizza e disciplina, in modo attento e rispettoso della legge, l’uso degli spazi comuni all’interno di un condominio. I suoi incarichi sono quelli di riscuotere i contributi da tutti gli inquilini, chiarendo in assemblea per quali obiettivi tali soldi saranno spesi.
Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in un condominio, infatti, si renderanno spesso necessari per garantire a tutti una fruizione sicura dello stabile.
La gestione amministrativa della cosa comune e l’esecuzione di tutte le delibere che vengono approvate nel corso dell’assemblea sono i compiti principali di un amministratore di condominio.
Sarà proprio nel corso di una apposita assemblea che l’amministratore di condominio assumerà tale nomina, per mezzo di una regolare votazione di tutti gli intervenuti a essa. La maggioranza dei votanti darà al nuovo amministratore di condominio la nomina.
Il superamento del quorum, al contrario, potrebbe servire anche a revocare tale incarico a un amministratore di condominio che scontenti la maggior parte delle persone residenti nel condominio.
Cosa succede, però, nel caso in cui sia lo stesso amministratore a voler rassegnare le dimissioni? L’assemblea di condominio ha potere in tal senso? Ecco la risposta a questi interrogativi.
Se l’assemblea di condominio non dovesse accettare le dimissioni dell’amministratore, quest’ultimo deve continuare a esercitare la sua professione anche contro la sua volontà? La legge non prevede assolutamente che egli sia costretto a mantenere la carica. Nella maggior parte dei casi, quindi, dovrebbe prevalere il buon senso da parte di tutti. Vediamo il tutto nel dettaglio.
La procedura di dimissioni dovrà avvenire nel seguente modo. Egli dovrà convocare una apposita assemblea. All’ordine del giorno ci saranno proprio le sue dimissioni.
Le dimissioni, però, non dovranno avvenire all’improvviso, ma occorrerà farlo con un tempo sufficiente affinché il mandante dell’incarico, vale a dire il condominio, possa avere la possibilità di trovare un’altra figura simile.
Se l’amministratore dovesse dimettersi all’improvviso e senza un valido motivo, il condominio ha il diritto di essere risarcito.
In sostanza, l’amministratore – per evitare il risarcimento dei danni – dovrà assicurarsi di giustificare con un motivo valido le sue irrevocabili dimissioni. Inoltre, dovrà avvisare con largo anticipo tutti i condomini, in modo tale che si possa trovare un sostituto.
L’importante, in sostanza, sarà garantire continuità alla gestione dell’intero stabile, evitando problemi in tal senso.