Nel nostro Paese sono molte le persone alla ricerca di lavoro, ma in alcuni settori specifici mancano tantissime figure professionali. Ecco l’allarme lanciato da una particolare categoria.
Nel nostro Paese il tasso di disoccupazione è in lentissima discesa (7,4%). Una buona notizia, ma il dato andrebbe analizzato maggiormente nel dettaglio. Sono sempre di più, infatti, le persone a non voler più fare alcuni lavori molto importanti.
Inoltre, fra le persone occupate ce ne sono molte che vivono una situazione di precarietà o hanno un contratto a tempo determinato e, comunque, non stabile.
Tornando alla mancanza di alcune figure, sono diverse le categorie, infatti, che lamentano un ricambio generazionale molto complicato. Mancano, in pratica, figure specializzate e fornite di obbligatoria certificazione per svolgerla.
Nel testo che segue vogliamo parlare di un vero e proprio allarme lanciato da una specifica categoria nel nostro Paese, ma non solo. Il problema, infatti, non è solo italiano – mancano almeno 10 mila figure specializzate – ma è diffuso un po’ in tutta Europa.
Di quale occupazione stiamo parlando? Scopriamolo nei prossimi paragrafi.
La carenza di personale che vogliamo analizzare di seguito fa riferimento ai conducenti e agli autisti professionali. Tutte le società di trasporto sono in grave difficoltà nel garantire corse a ogni ora del giorno. Un allarme che riguarda un po’ tutte le zone del nostro Paese, ma che tocca sensibilmente anche tutto il continente europeo.
Il motivo principale di questa mancanza di occupazione in tale settore riguarda le difficile modalità di acquisizione della regolare patente. Il costo per prendere questo documento, infatti, è molto elevato. In Italia ci vogliono fra i 2 mila e 500 euro e i 5 mila euro, mentre in Germania può addirittura sfiorare i 10 mila euro.
Un aspetto che scoraggia molte persone. L’assenza di conducenti nel trasporto pubblico locale si fa sentire soprattutto nelle grandi città e, in generale, al Nord e al Centro.
Il problema, inoltre, potrebbe esplodere ancora di più fra una decina di anni. La popolazione aziendale delle varie società di trasporto, infatti, è sempre più anziana. L’età media di chi ci lavora, infatti, arriva a 50 anni. Sono appena il 3% gli autisti con una età minore di 25 anni.
Solamente in questo 2023, nel nostro Paese si contano ben 10 mila posizioni non coperte in questo settore. Molte aziende lamentano di non poter espandere il proprio business e di dover limitare le corse. Un vero e proprio danno per tutti i cittadini.
L’allarme, però, esce fuori dai confini italiani e tocca un po’ tutta Europa. Da un’analisi dell’Iru (Unione Internazionale Trasporti su Strada), nei 7 Paesi europei monitorati si conta che ci saranno oltre 100 mila posizioni lavorative mancanti solo in questo 2023.