Il contribuente può cancellare un debito, in maniera totalmente legale e senza costi aggiuntivi, attraverso specifiche opzioni.
La lotta all’evasione fiscale sempre più pressante nel nostro paese. Chi non paga le tasse, infatti, provoca un danno alle casse statali e, ogni anno, la ricchezza nazionale può essere compromessa proprio da questo tipo di azioni. In alcuni casi, però, esistono dei periodi in cui si può attuare quella che viene definita la cancellazione legale del debito, attraverso la procedura e quali la rottamazione delle cartelle esattoriali. Scopriamo insieme come eliminare i debiti pregressi mediante le soluzioni che sono attualmente vigenti.
Cancellazione di un debito in maniera legale
A seguito dello scoppio della pandemia di Coronavirus, è stata attuata la cosiddetta rottamazione quater al fine di venire incontro ai contribuenti che già vivevano un momento di forte crisi, sul piano sociale ed economico.
Negli ultimi anni, però, innegabile che la popolazione si è ritrovata di fronte al fenomeno dell’elusione fiscale, che genera, conseguentemente, debiti e rinunce. Nel corso dell’emergenza sanitaria, infatti, la riscossione dei debiti è stata sospesa, al fine di riproporla, in seguito, successivamente in periodo post pandemico.
In alcuni casi, il fisco può anche decidere di cancellare il debito, al fine di venire incontro, sul piano economico, al cittadino. Certamente, nella maggior parte dei casi il debitore ha pagato anche se, in specifiche situazioni, ci sono diverse strade, come la rateizzazione degli insoluti.
In cosa consiste la rateazione del debito
Il cittadino può chiedere la rateazione dei debiti in via telematica, inoltrando la propria domanda all’agenzia delle entrate ufficio riscossione. Si può accedere, poi, piano di rateizzazione di massimo 72 rate, dopo aver ottenuto la temporanea obiettiva difficoltà da parte dell’agenzia stessa.
Tale piano è, inoltre, può essere estesa a 120 rate qualora ci siano delle difficoltà sul piano economico. Nel momento in cui non si pagano cinque rate, si giunge, poi, inevitabilmente, la decadenza dell’agevolazione stessa. Un altro percorso possibile, inoltre, è l’autorizzazione al saldo e allo stralcio del debito con i creditori.
Come cancellare un debito
La cancellazione del debito può avvenire attraverso una specifica procedura, definita esdebitazione, che concessa nel momento in cui si rileva una situazione di sovra indebitamento.
A tale procedura si può ricorrere qualora non la si è richiesta in cinque anni precedenti o se si versa in una situazione di forte difficoltà finanziaria.
In questo senso, è possibile fruirne presentando un’istanza di autotutela all’ADER, per richiedere lo sgravio del debito o l’annullamento dello stesso anche se l’ultimo non deve essere presente all’interno di quelli non dovuti.
Esiste la sospensione del debito, in alternativa allo sgravio, che può essere richiesta entro due mesi dalla notifica della cartella esattoriale.
Nel momento in cui i debiti provengono da un’eredità, la soluzione migliore è quella di chiedere la rinuncia. Il debito, inoltre, può essere annullato attraverso l’impugnazione del decreto ingiuntivo entro 40 giorni dalla notifica stessa o per prescrizione.