La pensione di vecchiaia potrebbe spettare a 70 anni per i ragazzi che hanno 30 anni oggi. Una condizione che potrebbe, però, cambiare.
Secondo quanto comunicato dall’INPS, i trentenni di oggi potranno godere della propria pensione solo quando compiranno settant’anni. C’è, però, un requisito che potrebbe cambiare questa situazione. Scopriamo qual è.
Pensione di vecchiaia a 70 anni per i 30enni di oggi: la situazione
Negli ultimi giorni, si è sempre più diffusa la notizia riguardante l’erogazione delle pensioni per i trent’anni di oggi, i quali, secondo i calcoli formulati dall’INPS, potranno ottenerla solamente al compimento del 70º anno di età.
Una condizione, però, potrebbe rimescolare le carte in tavola e permettere a questa coorte di ottenere la segno pensionistico prima dei settant’anni.
La questione delle pensioni crea sempre molti dibattiti e tiene in sospeso diverse categorie di lavoratori. Nel corso degli ultimi anni, abbiamo visto la formulazione di diverse opzioni dedicate a specifiche classi di lavoro, tra i quali possiamo sicuramente annoverare Opzione Donna e ora si inizia a parlare dei nati a partire dal 1993.
Chi è nato in questo anno, ed oggi ha trent’anni, potrà vedere la pensione di vecchiaia, in sostanza, a settant’anni. Una situazione che crea non pochi problemi a chi ha iniziato a lavorare da poco e che sperava di poter congedarsi dal lavoro ad un’età giusta.
L’eccezione che conferma la regola
L’eccezione, però, può esserci nel momento in cui il lavoratore a un requisito fondamentale che gli permette di andare in pensione prima dei settant’anni.il lavoratore, infatti, deve aver maturato un assegno pari a 2,8 volte l’assegno sociale: in questo caso, dunque, potrà fruire della pensione anticipata precedente al compimento del 70º anno di età.
Questo dettaglio emerge dalla simulazione effettuata dal programma pensami ho messo a disposizione dall’INPS, che si basa sulle nuove regole stabilite dalla manovra per il 2024.
L’anno prossimo, inoltre, cambierà anche il l’importo minimo per lasciare il lavoro in anticipo, con l’introduzione della nuova legge di bilancio. L’importo minimo, in questo senso, dovrebbe salire a tre volte l’assegno sociale: pertanto, si imposta il nuovo paletto che complicare ulteriormente l’uscita dal mondo del lavoro.
Bisogna, infatti, considerare che la legge fa saltare l’importo minimo per il prossimo anno e, dunque, obbliga il lavoratore a posticipare l’uscita dal mondo del lavoro. I paletti imposti, infine, bietola lavoratori di andare in pensione a 74 anni cinque mesi.
Pertanto, come facilmente si può intuire, il quadro pensionistico che esce fuori dal simulatore messo a disposizione dall’INPS è decisamente complicato ed avvilente.se, ad esempio, un ragazzo nato nel 1993, ha iniziato a lavorare a partire dal 2012 potrà andare in pensione anticipata 64 anni e 11 mesi, previo versamento di 45 anni e sette mesi di contributi.