In arrivo un bonus da 500 euro per una specifica categoria di lavoratrici: ecco a chi è rivolto e quali sono i requisiti da rispettare.
Previsti, diversi bonus, per colf e badanti, iscritte a Cas.Sa. Colf da parte del datore di lavoro. In tal senso, sono stati elaborate diverse agevolazioni, che includono spese sanitarie, sedute dallo psicologo e anche quello per la nascita. Scopriamo insieme tutte le novità.
Bonus per una categoria di lavoratrici: le agevolazioni per colf e badanti
Elaborate diverse prestazioni economiche, sotto forma di bonus, per i lavoratori domestici iscritti a Cas.Sa colf.
Nello specifico, queste erogazioni di stampo economico riguardano spese sanitarie, tra le quali possiamo annoverare, la malattia e ricovero o anche altri tipi di incombenze che un lavoratore di questa categoria può affrontare.
Questa tipologia di bonus, però, non va confusa con il bonus colf e badanti, in quanto quest’ultimo consiste in un rimborso che può oscillare tra i 300 e 3600€, nel momento in cui si ritrova a vivere in uno stato di non autosufficienza o quando c’è necessità di sostituire, causa gravidanza, la collaboratrice domestica.
Prima di comprendere tutte le agevolazioni fiscali previste per la categoria, bisogna fare un piccolo chiarimento su cosa è, nei fatti, la Cas.Sa colf.
Che cos’è la Cas.Sa Colf
Si tratta di uno strumento che eroga prestazioni sia ai lavoratori domestici che ai datori di lavoro iscritti a questa tipologia di cassa, prevista dalla contrattazione nazionale.
Pertanto, sono messi a disposizione dei trattamenti assicurativi ed assistenziali per i quali vi è la responsabilità di versare 0,06 centesimi di € all’ora che sono suddivisi in maniera specifica. Nel dettaglio, sono da versare 0,04 centesimi a carico del datore del lavoro e 0,02 centesimi di euro a carico del dipendente.
Il versamento, dunque, è calcolato su base trimestrale e deve essere effettuato tenendo in considerazione tutte le ore di lavoro svolte all’interno di questo periodo. Se i versamenti totali sono inferiore ai 25 € su base annuale, che rappresenta, in sostanza, la soglia minima al fine di richiedere tali prestazioni, si può integrare la somma attraverso dei versamenti volontari.
Per quanto riguarda, invece, le lavoratrici domestiche che versano in uno stato di gestazione sono previste varie tutele: tra queste, il rimborso delle spese sanitarie sostenute nel periodo della gravidanza fino a un massimo di 2000 € annuali.
Infine, quando il bambino nasce, la lavoratrice potrà far leva su un contributo di 500 €, definito bonus nascita e potrà fruire del pagamento delle spese sanitarie per i figli neonati qualora siano sottoposti ad interventi chirurgici nel primo anno di vita nonché della retta di vitto alloggio per l’accompagnatore che presta assistenza nel periodo di ricovero. In tale caso, è di 5000 € l’anno la disponibilità economica totale.