Si può ottenere un sostanzioso rimborso per le bollette, qualora si abbia un contratto con specifici gestori di energia elettrica. Scopriamo quali.
Diverse sanzioni sono state indirizzate a varie società che erogano energia: tra queste, possiamo annoverare Acea, Iberdrola, Dolomiti, Edison, Eni ed Enel. Queste, infatti, avrebbero modificato i contratti con i propri talenti in maniera unilaterale quando era ancora vigente il decreto aiuti-bis che vietava tale pratica. In merito a questa situazione, è possibile ottenere un rimborso. Scopriamo come.
Bollette, è possibile richiedere il rimborso con un contratto con queste società
Sono diverse le società che erogano energia elettrica e gas che sono state sanzionate dall’autorità, in quanto hanno messo in atto una pratica scorretta. Nello specifico, quest’anno cambiato, in maniera unilaterale, i contratti con i propri clienti, nonostante vigesse il decreto aiuti-bis che, nei fatti, vietava questo modus operandi.
Se il consumatore, in questo caso, ha un contratto con Dolomiti, Edison, Enel, Acea, Iberdrola, Edison, può effettivamente richiedere un rimborso, visto che le bollette elaborate attraverso questo criterio hanno subito, in sostanza, un rialzo dei prezzi, sia per quanto riguarda le forniture di gas che quelle di luce.
Questa società, come abbiamo anticipato a inizio di articolo, sono state prontamente sanzionate per oltre 15 milioni di euro: scopriamo, dunque, insieme come ottenere un rimborso.
Come ottenere un rimborso dopo l’aumento delle tariffe di luce e gas
Visto che l’autorità non può costringere le società a rimborsare i clienti, in questo caso l’unica strada da percorrere è quella di inoltrare reclamo al gestore stesso che ha proceduto alla modifica del contratto in maniera unilaterale.
Se la risposta del gestore tarda ad arrivare, dopo 40 giorni dall’inoltro della richiesta, si può optare per la conciliazione di ARERA, ossia l’autorità di regolazione per l’energia reti ed ambiente.
Nei fatti, dunque, si va ad attuare una procedura extragiudiziale, totalmente gratuita, nella quale il conciliatore prova a fungere da mediatore tra i due contendenti al fine di elaborare una soluzione adeguata.
Il cliente, infine, può essere rappresentato da un’associazione di consumatori: inoltre, gli incontri hanno luogo esclusivamente online. Non possono passare più di 90 giorni tra l’invio della domanda e la chiusura della stessa procedura. Tali giorni, inoltre, possono essere prorogati di altri 30 giorni.
Pertanto, esiste questo tipo di procedimento per poter ottenere, nei fatti, il rimborso spettante, visto che, nei fatti, le società citate non hanno rispettato le disposizioni vigenti in questo campo.
In questo contesto, poi, un ruolo importante lo svolge anche l’antitrust: qualora si ritiene che sia stato violato il codice del consumo le sanzioni stabilite potranno essere riscosse attraverso l’agenzia delle entrate. I soldi incassati, in tal senso, potranno essere utilizzati per iniziative a tutela del consumatore da parte dello Stato.