Il lavoro da remoto ha cambiato notevolmente le cose in diversi settori. Questo nuovo modo di vivere il lavoro, però, sta dando anche notevoli benefici dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Scopriamo tutti i dettagli a riguardo.
Da qualche anno si è cominciato a espandere un po’ in tutto il mondo un nuovo modo di intendere il lavoro. Se prima era impensabile poter lavorare da casa in modo assiduo, negli ultimi anni lo smart working si sta imponendo sempre più come una vera e propria “rivoluzione occupazionale”.
L’accelerata in tal senso è stata data, senza ombra di dubbio, dalla pandemia scoppiata nel 2020. Il Covid ha tartassato molte imprese e aziende, a causa delle restrizioni e delle distanze interpersonali da mantenere.
Per poter produrre in modo costante, quindi, molte aziende si sono attrezzate e hanno generato notevoli strategie per poter far continuare a lavorare da casa i propri dipendenti.
Ora che le cose vanno meglio dal punto di vista sanitario, però, sono ancora tanti i lavoratori che alternano giorni di lavoro a casa e altri in studio o negli uffici. Lo smart working, infatti, non è stato abbandonato, ma sono molte le imprese che hanno scelto di continuare un minimo di lavoro da remoto.
Questo nuovo modo di intendere il lavoro ha generato in questi anni anche notevoli benefici dal punto di vista della sostenibilità ambientale, con una riduzione delle emissioni inquinanti. Proprio questo argomento è ciò di cui vogliamo parlare nel nostro articolo.
I benefici del lavoro da remoto per l’ambiente
Le nostre case sono state trasformate negli anni della pandemia in uffici. Molte persone, però, continuano a lavorare da remoto per diverse esigenze. La chiusura degli uffici in quel periodo, poi, ha evidenziato un dato importantissimo. La riduzione delle emissioni inquinanti, infatti, con lo smart working è notevole.
Il risultato di uno studio, infatti, è evidente in tal senso. A portarlo avanti sono stati gli studiosi della Cornell University e di Microsoft, i quali hanno monitorato attentamente i dati sulle abitudini dei dipendenti di Microsoft su tutto il territorio americano.
I risultati dello studio
Dallo studio è emerso che la minore necessità di raffreddare o riscaldare uffici molto grandi in modo continuo per tante ore del giorno, ha fatto abbassare di gran lunga le emissioni. Lavorare da casa, dunque, fa molto bene al pianeta sotto questo punto di vista.
I risultati dello studio hanno evidenziato come un lavoratore da remoto pesi il 54% in meno sulle emissioni inquinanti. Anche un lavoratore che alterna giorni di lavoro da casa e in ufficio fa scendere le emissioni fra l’11 e il 29%.
I minori spostamenti con i mezzi per andare in ufficio, inoltre, sono un altro fattore importante, il quale ha permesso di pesare molto meno sull’ambiente. In definitiva, il lavoro da remoto è un valido alleato dell’ambiente.