Operato un nuovo rinvio sul mercato tutelato: ecco la situazione che si è venuta a delineare alla luce del Decreto Energia.
A breve, d’altronde, sarà decretata la fine del mercato tutelato per l’energia elettrica e saranno introdotte, nel contempo, nuove norme sui rigassificatori e sulle piattaforme per gli impianti eolici off shore. Non solo: in questo cambiamento, è inclusa la ricerca di gas sul territorio italiano.
Decreto Energia, nuovo rinvio per le disposizioni
Rinviato, alla settimana prossima, l’esame relativo al pacchetto “disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese“.
Anche se l’inflazione ha avuto una piccola battuta di arresto a febbraio, il caroprezzi è ancora presente nella vita di tutti i giorni, soprattutto per quel che concerne i costi di alimentari ed energia.
Un rialzo dei prezzi, infatti, è tangibile per energia elettrica, gas, carburanti e combustibili. Per le imprese non è una bella notizia, sul piano della produzione.
Diverse fonti hanno confermato la scomparsa del testo del rinvio da sei mesi a un anno. Nelle bozze degli ultimi giorni, d’altronde, si parlava di un minimo di mezzo anno, fino a un massimo di un anno dei clienti agli operatori selezionati, che si trovano, al momento, a regime tutelato.
Per i clienti vulnerabili, d’altronde, era previsto l’arrivo di un nuovo servizio per la fornitura elettrica: tra questi, annoveriamo over 75, i percettori di bonus, abitanti sottoposti a calamità nonché residenti abitanti delle isole minori.
L’aiuto per le imprese energivore
Già il viceministro Vannia Gava aveva anticipato la proroga per l’entrata in vigore dello stop al mercato tutelato. In programma, inoltre, un aiuto anche per le imprese energivore, al fine di incentivare l’ideazione e la costruzione di impianti elettrici che producono energia rinnovabile, di almeno un Megawattora.
Proposto, all’interno del decreto, anche “l’electricity release“, ossia la possibilità – messa a disposizione per le aziende – che potranno ottenere un anticipo dei costi dei suddetti impianti da GSE. La fornitura sarà garantita per tre anni, restituibile in energia su un periodo di venti anni.
Incentivato, infine, anche l’eolico off-shore, con fondi che puntano a investire in tali infrastrutture, da collocare, in particolare, nel Mezzogiorno d’Italia su due specifiche aree demaniali marittime. L’obiettivo è quello d costruire piattaforme galleggianti e impianti in mare dediti alla produzione di energia eolica.
In totale, saranno stanziati 20 milioni di euro nel 2024, 110 milioni nel 2025 e 170 milioni nel 2026. Al Ministero dell’Ambiente sono assegnati sia per l’anno 2024 che per l’anno 25, in totale, 120 milioni di euro, al fine di sostenere i progetti annunciati.
In particolare l’industrializzazione del processo di costruzione del prototipo di fondazione galleggiante per la creazione dell’impianto eolico. Progetti ambiziosi che puntano a un futuro con meno dispendio di energie e in cui si opera nel pieno rispetto dell’ambiente.