Una scienziata francese ha condotto uno studio sui monopattini elettrici e sul loro impatto sull’ambiente: la ricerca di Anne de Bortoli.
Una scienziata francese ha vinto il premio Giovane ricercatore dell’anno 2020 dell’International Transport Forum per il suo studio sulle emissioni del ciclo di vita dei monopattini elettrici. Anne de Bortoli ha analizzando l’uso di questo mezzo di spostamento, illustrando l’impatto ambientale dello stesso. Ecco i dati emersi dalla ricerca che possono essere utili per organizzare al meglio la mobilità ecologica urbana.
Anne de Bortoli ha utilizzato un modello da lei sviluppato per quantificare l’impatto ecologico dei monopattini elettrici condivisi nella città di Parigi, in Francia. Dalla ricerca è emerso che l’introduzione di questo mezzo di spostamento cittadino ha portato ad un aumento complessivo delle emissioni di gas serra pari a 12.000 tonnellate nel corso di un anno.
I fattori che porterebbero all’aumento dell’impronta di carbonio dipendono fortemente dai modelli di mobilità specifici all’interno di una determinata città.
Nel caso di Parigi, gli abitanti delle città hanno utilizzato i monopattini elettrici principalmente per sostituire gli spostamenti a piedi, in bicicletta e in metropolitana.
Poiché il trasporto pubblico elettrificato a Parigi è alimentato principalmente da energia nucleare, la sua impronta di carbonio è già bassa, mentre nelle città in cui il trasporto pubblico è ad alta intensità di carbonio, i monopattini elettrici possono avere un impatto benefico sull’ambiente, come si legge dallo studio.
Un terzo delle variazioni delle emissioni di gas serra derivava – secondo lo studio – dall’assistenza e dalla manutenzione, perché i furgoni che consumavano benzina o diesel erano utilizzati per raccogliere e ridistribuire i monopattini in una città.
Si ritiene che un altro terzo delle emissioni del ciclo di vita dei monopattini elettrici sia il risultato della loro progettazione, per la quale sono utilizzate batterie in alluminio e agli ioni di litio ad alta intensità energetica.
Anne de Bortoli ha concluso il proprio studio, affermando che che i monopattini elettrici hanno sicuramente un ruolo importante nel rendere più ecologica la mobilità urbana, ma solo se i parametri sono impostati nel modo giusto.
Come la stessa ricercatrice ha sottolineato, “Abbiamo urgentemente bisogno di utilizzare valutazioni basate sulla scienza per progettare le nostre politiche pubbliche, per evitare idee preconcette su cosa è “verde” e cosa no. Ciò che è positivo per l’ambiente, in un particolare paese o città, può essere dannoso altrove”.
“In questo senso noi ricercatori ambientali siamo artigiani della conoscenza ed è nostra responsabilità accompagnare le autorità pubbliche e le imprese nel muoversi verso azioni su misura e quindi efficaci”, ha concluso la ricercatrice durante la sua premiazione.