Prevista riduzione degli emolumenti per specifiche categorie di soggetti che hanno iniziato a lavorare prima del 1996.
Per i lavoratori – che hanno iniziato la propria attività prima del 1996 – l’articolo 34 della Legge di Bilancio prevede una riduzione degli emolumenti, solo, però, per determinate categorie. Previste perdite fino a 7mila euro. Ecco tutte le novità al riguardo.
Secondo quanto previsto dall’articolo 34 della nuova Legge di Bilancio, sarà effettuato un taglio della pensione per specifiche categorie di lavoratori che hanno iniziato a svolgere le proprie mansioni professionali prima del 1996.
La norma a cui facciamo riferimento è denominata “Adeguamento aliquote rendimento gestioni previdenziali”.
Nello specifico, si fa riferimento ad infermieri, medici pubblici, maestre, ufficiali giudiziari e dipendenti comunali. Sarà incrementato, per le categorie citate, anche l’onere richiesto per effettuare il riscatto della laurea.
Facendo due calcoli, sarebbero 300mila le persone potenzialmente interessate da questa novità. Secondo quanto comunicato dai sindacati Confsal-Unsa Fials-Unsa – inoltre – dovrebbero essere registrate delle perdite fino a 7mila euro considerando, ad esempio, una base pensionabile ammontante a 30mila euro.
Quota 104 – che permette di uscire dal mercato del lavoro con 41 anni di contributi e 63 anni di età, sancirà un taglio stimato al 4%.
Tra le gestioni previdenziali interessate troviamo la Cassa per le pensioni dei dipendenti comunali (Cpdel), la Cassa per le pensioni dei sanitari (Cps), quella per gli insegnanti di asilo e delle elementari (Cpi) e quella degli ufficiali giudiziari (Cpug).
Tale novità, che riguarda le categorie menzionate, sono indirizzate, nello specifico, ai lavoratori che hanno lasciato il lavoro con una quota di pensione retributiva al di sotto dei 15 anni.
In sostanza, i lavoratori in questione sono quelli che hanno iniziato a lavorare dal 1981, smettendo, poi, nel 1995. Per il sistema retribuivo, la tabella risalente al 1965 sarà sostituita da una nuova, con la quale presenta delle differenze.
Principalmente, si fa riferimento al fatto che la prima dava fondi anche a coloro che avevano zero mesi di retribuzione, arrivando, in seguito, a 0,375 in un periodo di quindici anni.
Le maestre, i dipendenti comunali e i medici perdono, dunque, una importante soma di denaro che si calcola moltiplicando le aliquote per la retribuzione pensionabile.
Facendo un esempio veloce, su una base pensionabile pari a 30mila euro, con zero anni di contributi si perderanno, nel primo anno, 7.159 euro, 6.587 euro il secondo (un anno di contributi), 6.028 il terzo anno con due anni di contributi) fino poi ad arrivare al 14esimo anno, a 382 euro. Anche per il riscatto della laurea si usano le stesse aliquote.
Giorgio Cavallero, segretario generale Cosmed, ha dichiarato, in merito che “le pensioni non sono un regalo” e che, pertanto, “sono gli evasori che beneficiano di pensioni non sostenute dalla contribuzione“.