Nel caso in cui il condominio non riesca a captare il segnale dell’antenna centralizzata può evitare di sostenere le spese di manutenzione.
Spesso, in condominio, ci si può ritrovare di fronte ad un problema abbastanza fastidioso: l’impossibilità di captare il segnale dell’antenna condominiale centralizzata. In questo caso, i condomini possono evitare di sostenere le spese di manutenzione, anche se bisogna analizzare caso per caso e capire quali sono i diritti e doveri che intervengono in queste situazioni.
Esistono dei casi in cui, qualora non si capti il segnale dell’antenna condominiale centralizzata, i condomini possono evitare le spese di manutenzione.
D’altronde, i problemi di ricezione del segnale televisivo sono molto comuni e bisogna effettivamente capire come e dove installare la propria antenna e chi effettivamente paga, nel momento in cui ci sono dei problemi di funzionamento.
In tal senso, è presente una normativa specifica che regola questo tipo di situazioni, in base anche alle evoluzioni giurisprudenziali degli ultimi tempi.
Pertanto, sono state delineate le diverse casistiche, al fine di specificare quali sono le norme relative all’antenna condominiale centralizzata, chi debba partecipare alle spese eventuali di gestione e manutenzione, nonché dove posizionare il proprio impianto satellitare autonomo.
Ogni condomino al diritto di poter installare un’antenna personale utilizzare sistemi per la produzione di fonti di energia rinnovabile, purché non arrechino danni alle parti comuni del condominio, secondo quanto prevede l’articolo 1122 bis del Codice Civile. Pertanto, partendo da questo presupposto, anche se esiste un’antenna centralizzata, il condomino può effettivamente decidere di non fruirne.
Si può tranquillamente installare la propria antenna personale, senza ottenere necessariamente l’autorizzazione da parte degli altri abitanti del condominio, purché si rispetti il decoro architettonico dell’edificio in cui si risiede.
D’altronde, l‘articolo 21 della Costituzione sancisce la cosiddetta “libertà di antenna” che, nei fatti, tutela la manifestazione del pensiero attraverso ogni mezzo di diffusione.
L’antenna, dunque, può essere installata sulla facciata dell’edificio qualora non si disponga di un tetto o di eventuali balconi, sui quali effettivamente è possibile installare questo tipo di dispositivo. È possibile, inoltre, far passare i fili sul balcone dei vicino nel momento in cui non vi siano altre soluzioni affinché l’impianto possa funzionare.
Ciononostante la normativa vigente favorisce la centralizzazione degli impianti di ricezione, in modo da ridurre drasticamente l’impatto visivo sia sul paesaggio che sull’edificio stesso.
Nel momento, però, che il segnale dell’antenna centralizzata non riesca a raggiungere tutti i condomini, sta all’amministratore di intervenire affinché vengano attuate le dovute riparazioni.
Il condomino, però, non può obbligare l’assemblea a sostituire l’intero impianto qualora il problema continua a persistere. Per questo motivo, può optare per l’antenna personale, nel momento in cui un condomino non riesce a ottenere il segnale dall’antenna centralizzata, esonerato dalle spese di manutenzione e conservazione, in virtù del fatto che non può beneficiare di tale servizio.