Nel momento in cui una multa giunge in ritardo, vi è la possibilità di far ricorso di autotutela al medesimo organo che ha provveduto all’immissione.
Un qualcosa che si può fare con la speranza che la sovvenzione venga annullata, evitando così che l’automobilista impugni l’onere del giudice di pace.
In quali casi è possibile affermare che la multa è arrivata in ritardo
Sappiamo bene che una multa deve essere notificata entro e non oltre 90 giorni dal momento in cui l’infrazione è stata commessa.
Tutto ciò vuol dire che, nel momento in cui l’organo accertatore va ad utilizzare una raccomandata, è importante che la spedizione del documento venga fatto entro 90 giorni senza però ottenere il conto dalla data di consegna.
In poche parole, ai fini della validità del procedimento sanzionatorio, non si tiene conto del giorno in cui la multa finisce nelle mani dell’automobilista. Quindi, non non ci si può basare sui ritardi della posta in quanto l’unica cosa che conta per bloccare il decorso del termine, risulta essere la consegna della busta all’interno di un ufficio postale.
Nel caso in cui la multa invece viene consegnata in modo diretto nelle mani del destinatario tramite il messo notificatore del comune o dell’agente di polizia, è necessario che tutto ciò non venga fatto entrano inoltre il 91° giorno. Inoltre, se la multa viene inoltrata tramite PEC, bisogna che il mittente riceva una seconda email di conferma entro il 90° giorno.
In che modo contestare la multa
In genere la multa si può impugnare:
- entro 30 giorni di fronte al giudice di Pace;
- entro 60 giorni di fronte al prefetto.
Il ricorso al giudice presenta sia vantaggi che svantaggi tra cui:
- necessita del pagamento del contributo unificato;
- in caso di sconfitta, il giudice non ha la possibilità di aumentare l’importo della contravvenzione anche se può condannare la parte soccombente a pagare le spese processuali;
- va a garantire una decisione in parziale;
- la sua decisione può essere impugnata in appello.
Invece, con il ricorso al prefetto:
- è gratuito e non necessita di presenza fisica;
- se non si ottiene di risposta, il ricorso viene indirizzato direttamente alla prefettura;
- se entro 180 giorni il ricorso viene spedito tramite la polizia, questo viene accolto;
- in caso di rigetto, il prefetto andrà a contattare il pagamento di una somma raddoppiata.
In cosa consiste il ricorso in autotutela
Il cittadino ha la possibilità anche di utilizzare il ricorso in autotutela il quale risulta essere informale, gratuito e non ha bisogno di nessun tipo di formula.
Questo può essere spedito anche a seguito della scadenza di termini dell’impugnazione anche se non assicura la risposta. Coloro che scelgono per questa soluzione lo fanno soltanto per procedere verso un ricorso vero e proprio.