Per una specifica categoria di lavoratori ci saranno 1200 € in più in busta paga a Natale. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Una specifica categoria di lavoratori potrà vedere 1.200 € in busta paga a Natale. Nella Legge di Bilancio 2024, infatti, sono stati stanziati 7 miliardi di euro, nello specifico cinque per la pubblica amministrazione e due per la sanità. Inoltre, tale importo finanzierà anche gli aumenti contrattuali previsti per i docenti, a partire già da dicembre. Scopriamo insieme tutte le novità di questa misura.
Aumenti in busta paga a Natale
Nel corso della giornata di lunedì, è stato approvato il decreto “anticipo“, insieme all’indice della Legge di Bilancio, che permetterà a lavoratori dei comparti sanitario e pubblico di ottenere un aumento in busta paga già a partire da dicembre 2023.
Ciò, nei fatti, è stato attuato anche per venire incontro all’esigenza di scaricare la spesa dal 2024. Pertanto, i primi effetti in busta paga si riscontreranno sin da subito, come scrive anche Il Sole 24 ore, a prescindere dagli accordi all’Aran.
A fine 2023, dunque, saranno destinati 2 miliardi dire euro agli statali: come detto, si tratta di un anticipo rispetto al rinnovo contrattuale.
L’anticipo, in sostanza, si calcola come multiplo dell’indennità di vacanza contrattuale e cambia in base alla qualifica posseduta.
Aldilà della differenza di importo, legata alla posizione che si occupa all’interno della gerarchia, il sistema – però – è uguale per tutti lavoratori ed offre – una tantum – una cifra pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale, prevista in ogni inquadramento.
Le cifre nel dettaglio
Facendo qualche rapido calcolo, all’interno del comparto scolastico poi ritroviamo oltre 1,2 milioni di dipendenti, che, in numero, superano quelli della pubblica amministrazione.
Ad esempio, un professore che svolge la propria professione da meno di otto anni avrà 829,20 euro, mentre un docente che lavora da almeno 28 anni, avrà in busta paga un aumento di 1,228.10 €.
Alle secondarie di primo grado, l’importo può variare dagli 829,20 € fino al 1,168 €. Per quel che concerne, invece, le scuole dell’infanzia e primaria, si oscilla da 765,60 € a 1056,20 euro.
I sindacati, in tal senso, hanno espresso il proprio scetticismo in merito a questa manovra. Secondo Serena Sorrentino, segretario generale di Cgil-Funzione pubblica, non sono stati chiariti dei punti fondamentali legati a questa delicata questione degli incrementi in busta paga:
“Primo: che succede all’emolumento accessorio della retribuzione erogato nel 2023? Se il governo non stabilizza quelle cifre ai lavoratori stiamo togliendo qualcosa dalle buste paga“.
Per queste ragioni, dunque, le sigle sindacali avrebbero espresso delle perplessità in relazione al fatto che i soldi stanziati per il reparto pubblica e sanitario sarebbero insufficienti, aldilà dell’entusiasmo dimostrato dopo l’annuncio fatto in merito a tali incrementi.
Certamente, la questione andrà affrontata nel corso dei prossimi mesi, fine di capire, effettivamente, quanto spazio di manovra ci sia per effettuare questo tipo di azioni.