Nel momento in cui si fa riferimento al cambiamento climatico, non sempre pensiamo al settore delle assicurazioni anche se, in base ai dati, anche qui vi sono delle ripercussioni.
Per capire di cosa si sta parlando, bisogna comprendere perfettamente il legame tra le compagnie assicurative e la resilienza climatica.
Il nesso che vi è tra il cambiamento climatico e il mondo delle assicurazioni
Il rischio è esattamente legato a quello delle probabilità, ed è per questo motivo che risulta essere di difficile comprensione al punto che è molto spesso gli esperti non sono in grado di comunicarlo nel modo giusto.
A questo riguardo, la climatologa Meteo Expert Serena Giacomin ha spiegato che non manca un’equazione che va ad esprimere in maniera efficace il concetto di rischio, ossia la moltiplicazione di tre fattori: vulnerabilità, esposizione e pericolosità: “Purtroppo il cambiamento climatico aumenta la pericolosità dei fenomeni meteo-climatici da affrontare, ma amplifica anche le nostre vulnerabilità”.
La pericolosità non è altro che la probabilità che un fenomeno dannoso vada a verificarsi all’interno di una zona precisa; la vulnerabilità si presenta su una scala da 0 a 1 e va ad indicare la fragilità di un preciso elemento; l’esposizione invece è il valore di tutti quegli elementi che possono essere esposti ad un pericolo.
Il risultato della vita al valore economico del danno causato dall’edificio nel momento in cui si presenta un terremoto.
Il rischio invece non è altro che la combinazione della gravità del danno insieme alla probabilità che questo accada.
A causa del cambiamento climatico non mancano poi dei rischi fisici, ossia la possibilità di trovarsi di fronte a dei veri e propri danni materiali oltre che a danni ad individui e a strutture.
In genere, questi possono essere strettamente legati ad eventi meteorologici o eventi cronici. In questo caso, uno strumento di risposta può essere dato dalle assicurazioni utili per fare in modo che diminuisca la vulnerabilità della popolazione o perché si vanno ad integrare delle analisi nel valutare la componente scientifica.
Per ottenere una cessione del rischio efficiente, di fondamentale importanza sono i dati medio climatici sia quelli storici che quelli in previsione. Al momento, per valutare il rischio, gran parte delle compagnie vanno basarsi sui dati storici.
In ogni caso, vista la modifica del riscaldamento globale negli ultimi anni, sembra che la media storica stia pian piano iniziando a non essere più affidabile come un tempo.
In ogni caso resta indispensabile fare in modo che i dati siano aggiornati di continuo in modo che possa diventare risolutore il rapporto tra il settore assicurativo e quello scientifico meteo-climatico.
Come trattare il cambiamento climatico
Molto facile è capire quindi che il cambiamento climatico deve essere trattato come un vero e proprio rischio sistemico in quanto va ad interessare tutto il sistema economico e sociale e non soltanto una sola componente di esso.
Quindi, i dati scientifici risultano essere lo strumento perfetto per trovare un’interpretazione a questa complessità e reagire in maniera sostenibile.
Il settore assicurativo ha la possibilità di sfruttarne ogni potenzialità andando ad applicare tutti i dati in una fase di allerta e monitorare le probabilità che alcuni eventi possono verificarsi in futuro.