Mare sempre più inquinato: ecco l’accordo firmato da 82 Paesi

Il Trattato sull’alto mare è stato firmato a New York il 20 settembre: hanno aderito, al documento, ben 82 Paesi che vogliono tutelare un mare sempre più inquinato. 

Mare
Mare – oipamagazine.it

L’accordo prevede la governance comune di circa la metà della superficie terrestre e del 95% del volume dell’oceano, l’habitat più grande del nostro pianeta blu, per promuovere l’equità,  affrontare il degrado ambientale, combattere il cambiamento climatico e prevenire la perdita di biodiversità in alto mare.

Trattato sull’alto mare, l’importante accordo firmato da 82 Paesi

L’adozione di questo accordo è un risultato storico che segna la conclusione positiva di oltre un decennio di lavoro multilaterale. Si completa la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), che fornisce il quadro giuridico in base al quale si svolgono tutte le attività umane nell’oceano.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez hanno firmato il Trattato sull’alto mare a nome dell’UE, invitando con l’esempio altri paesi a fare lo stesso. È una giornata storica per la tutela dell’alto mare” ha affermato il Commissario europeo per l’Ambiente Virginijus Sinkevičius.

Unione Europea
Unione Europea- Oipamagazine.it

Ma dobbiamo continuare a lavorare per una rapida ratifica, con la speranza che il trattato possa entrare in vigore entro la Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani del giugno 2025 a Nizza, in Francia”.

Il testo del trattato è stato concordato a marzo 2023 e adottato formalmente il 19 giugno, per consenso, presso la sede delle Nazioni Unite a New York. Entrerà in vigore dopo 60 ratifiche.

Il ruolo chiave per l’Unione Europea

L’UE e i suoi Stati membri hanno svolto un ruolo chiave nel raggiungimento dell’accordo, guidando una coalizione composta da 52 Paesi.

Si è – inoltre – impegnata a sostenere l’attuazione del trattato, in particolare da parte dei Paesi in via di sviluppo nell’ambito del Programma globale per gli oceani dell’UE.

Biodiversità marina
Biodiversità marina- Oipamagazine.it

Una volta ratificato, il Trattato sull’alto mare consentirà l’istituzione di aree marine protette in alto mare a livello globale, salvaguardando l’oceano dalle pressioni umane e contribuendo, in modo significativo, alla riduzione del cambiamento climatico, alla protezione della biodiversità e al raggiungimento dell’obiettivo di proteggere almeno 30% dei mari del pianeta entro il 2030.

Il trattato colma, quindi, un’enorme lacuna presenta nel campo della protezione degli oceani, poiché solo l’1% circa delle acque d’alto mare è attualmente protetto.

Il trattato stabilisce – inoltre – un quadro per una giusta ed equa condivisione dei benefici monetari e non monetari derivanti dalle risorse genetiche marine e per lo sviluppo di capacità e il trasferimento delle tecnologie marine ai Paesi in via di sviluppo, nonché un fondo volontario per sostenere i Paesi in via di sviluppo nel raggiungimento degli obiettivi.

In definitiva, tale trattato punta a tutelare, dunque, una maggiore porzione di mare, considerando che, attualmente, solamente l’1,2% degli oceani fa leva su una specifica protezione.

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