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Caldo anomalo, scende la produzione di riso in Italia: i dati

Negli ultimi tempi, la produzione di riso in Italia è calata a causa del caldo anomalo che attraversa l’intero Paese.

Riso – oipamagazine.it

I cambiamenti climatici incidono sulle coltivazioni, in particolare su quella del riso. Ciò avviene anche in Italia: Coldiretti, infatti, stima che la produzione di riso è scesa del 15%. A peggiorare ulteriormente la situazione sono gli squilibri provocati dalle importazioni con le manovre dell’India che ha totalmente bloccato le esportazioni di questo prodotto. Tali dati emergono dal monitoraggio di Coldiretti che combaciano con l’inizio della raccolta di questo cereale che coinvolge, in Italia, all’interno di tale filiera produttiva, imprenditori, dipendenti e famiglie.

Caldo anomalo diminuisce la produzione di riso in Italia

Il sistema di produzione del riso è uno degli agroecosistemi più sensibili ai cambiamenti climatici.

Inoltre, le inondazioni e l’innalzamento del livello del mare – fenomeni strettamente legati al cambiamento climatico – possono sommergere le risaie, distruggendo i raccolti e rendendo i terreni inutilizzabili.

Anche la siccità rappresenta una minaccia crescente. L’acqua è una risorsa fondamentale per la coltivazione del riso e la sua mancanza può compromettere seriamente la produzione. Negli ultimi anni ciò è diventato evidente anche in zone che, storicamente, non hanno mai avuto problemi, come il Piemonte.

Come spiega Coldiretti, la produzione di riso italiano si concentra, prevalentemente, al Nord del Paese e, nello specifico, nel Pavese, nonché a Novara e a Vercelli. In queste zone, infatti, è prodotto il 90% della risicoltura nazionale.

Campo di riso – oipamagazine.it

Negli ultimi tempi, a causa anche del cambiamento climatico e dei blocchi imposti dall’India, la produzione di riso ha subito un decremento del 15%, incidendo notevolmente, sia sull’occupazione, sia sull’economia in generale. A complicare ulteriormente questo quadro c’è anche la siccità di cui il nostro Paese soffre da tempo.

Le elevate temperature, nonché gli sbalzi termici, le bombe d’acqua, la grandine anche il vento hanno complicato il processo di produzione del riso e anche della fioritura delle spighe, portando, in tanti casi, anche a quelli che Coldiretti definisce “aborti fiorali“, con i quali gli agricoltori stanno facendo i conti da diverso tempo.

Le esportazioni di questo cereale dall’estero

L’emergenza climatica, dunque, incide, come abbiamo potuto capire, sulla produzione di questo cereale e, di conseguenza, quest’ultimo è venduto ad un prezzo maggiore, rispetto a qualche tempo fa: si è registrato, nello specifico, il +24% rispetto al 2022.

Anche i blocchi imposti dall’India hanno peggiorato ulteriormente la situazione, visto che le esportazioni sono state contenute al fine di spingere a “un aumento dei contingenti a dazio zero“, come sottolinea Coldiretti.

Chicco di riso – oipamagazine.it

Pertanto, anche se l’Italia è uno dei principali produttori di riso in Europa, secondo quanto afferma Coldiretti, un pacco di riso su quattro venduto all’interno del territorio nazionale proviene dall’estero e, nello specifico, dai Paesi che non rispettano le medesime regole sul piano sanitario, ambientale e sociale vigenti all’interno dell’Unione Europea. Tra questi, c’è anche l’India.