In cosa consistono le malattie professionali e come richiedere risarcimento qualora emergano tali problemi di salute per il lavoratore.
Le malattie professionali sono quel tipo di patologie che scaturiscono proprio dello svolgimento dell’attività lavorativa, escludendo, in tal senso, gli infortuni. Queste malattie, inoltre, sono definite anche “tecnopatie“, in quanto sono collegabili, in maniera palese, alla ripetizione di una specifica attività che, con il tempo, porta a problemi di salute per il lavoratore.scopriamo insieme quali sono tali patologie e come chiedere il risarcimento.
Svolgendo determinate attività professionali, si può incorrere in quelle che vengono definite malattie professionali, dalle quali bisogna necessariamente escludere gli eventuali infortuni che possono capitare sul posto di lavoro.
Ma pertanto, tali patologie emergono nel momento in cui un’azione progressiva e lenta si traduce, nei fatti, in una vera e propria malattia che il lavoratore subisce nello svolgimento delle proprie attività quotidiane.
Tali malattie, però, non devono essere confuse con i malanni extra professionali tra i quali, possiamo annoverare una semplice influenza legata al cambio di stagione.
Anche se legate allo svolgimento della propria attività professionale, tali malattie non sempre sono identificate in tempi brevi. Inoltre, non sono nemmeno di facile diagnosi, in quanto non sono individuate, improvvisamente e non sono legate, in sostanza, ad un evento traumatico o violento.
Le malattie professionali si identificano in base a due requisiti: devono insorgere dopo l’esposizione ad ambienti nocivi o altri elementi collegati all’attività svolta dal lavoratore.
Tra questi, possiamo annoverare i rumori di macchinari adibiti a riparazioni. Il medico si occuperà di risalire alle cause di tali patologie, esaminando la attività professionale del paziente.
Quest’ultimo, poi, sarà sottoposto a esami e test di rito al fine di confermare, in via ufficiale, la presenza della malattia professionale.
L’INAIL ha realizzato delle tabelle su queste malattie professionali, al fine di identificarle e permettere, dunque, al lavoratore di dimostrare la causa che ha portato, poi, in un secondo momento, all’insorgere della patologia.
Nelle tabelle preimpostate da parte dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, troviamo l’eccesso di raggi X, che si ritrova, maggiormente, in chi lavora nei reparti sanitari o l’esposizione all’amianto.
Nel momento in cui è riscontrata una malattia professionale, il lavoratore può chiedere risarcimento ottenendo, dapprima, una diagnosi da parte del medico per poi avviare la denuncia all’INAIL, compilando la posta formulario: in alternativa, può essere lo stesso medico o il servizio di protezione aziendale ad avviare questo iter.
A tale denuncia, vanno allegati il certificato medico, il settore in cui si opera, l’orario di lavoro svolto ogni giorno e retribuzione mensile del lavoratore. Una volta completata la documentazione, l’INAIL la esaminerà e avvierà le verifiche opportune mediante visita medica.