In cosa consiste il rimborso spese forfettario? In che modo può essere d’aiuto ai lavoratori per gestire le spese fatte da parte dell’azienda?
Capita molto spesso infatti che i lavoratori devono sostenere delle spese inerenti al proprio lavoro, un qualcosa che deve essere gestito facendo attenzione a ogni aspetto fiscale.
Il rimborso spese forfettario non è altro che un importo che viene corrisposto al dipendente per coprire tutte quelle spese che porta avanti per conto dell’azienda.
Si tratta di un rimborso molto utile nel momento in cui le spese di ogni dipendente è stabile nel tempo.
Visto che si tratta di un qualcosa di forfettario, non bisogna che il dipendente di un dettaglio di ogni spesa.
Nel momento in cui si ha intenzione di utilizzare il rimborso spese forfettario, bisogna capire prima se si ha intenzione di coprire le spese tramite l’erogazione di una cifra fissa.
In linea di massima i rimborsi si utilizzano per coprire spese di alloggio e vitto mentre quelle inerenti al viaggio che il lavoratore sostiene durante una trasferta in genere non fanno parte di tale categoria.
Si tratta di un rimborso a cui accedono lavoratori come:
È molto importante quindi effettuare la consultazione dei CCNL così da capire qual è l’importo minimo che può essere garantito al lavoratore al fine di coprire le spese.
Bisogna sottolineare che il rimborso si basa su una cifra giornaliera inerente soltanto alle trasferte al di fuori del comune. In ogni caso, bisogna rispettare alcune norme.
Per ciò che concerne il trattamento fiscale dei rimborsi spese forfettario bisogna prendere in considerazione l’articolo 51 del testo unico delle imposte sui redditi.
Qui si va a stabilire che il rimborso spese forfettarie non concorre in nessun modo a determinare il reddito dipendente.
Ecco quali sono gli importi:
Attraverso il rimborso spese in fattura, il lavoratore va ad anticipare di tasca propria ogni costo riguardo al vitto e alloggio proprio come stabilisce il testo unico delle imposte sui redditi.
In casi del genere, è possibile trovarsi di fronte ai rimborsi forfettari deducibili fino al 75% e rimborsi analitici del tutto deducibili.
Comunque, le spese che vengono aggiunte in fattura, appartengono al compenso che viene corrisposto al professionista esterno anche se non concorrono alla formazione della base imponibile né tanto meno dell’IVA.
Numerosi sono i vantaggi che portano gli organizzatori a offrire ai propri dipendenti un rimborso spese che si calcola su una base forfettaria.
In questo modo, si può rimborsare ogni spesa per vitto e alloggio, andando a snellire tutte le procedure amministrative che vanno a coinvolgere i lavoratori insieme a coloro che si occupano di tali pratiche.