Non tutti sono a conoscenza del fatto che anche il lavoro straordinario è soggetto ad una tassazione ordinaria. Ma quali sono le regole che valgono in questa situazione?
Che tipo di tasse si applicano al lavoro straordinario? Una domanda che molti si pongono e a cui cercheremo di dare risposta nel testo che segue.
In cosa consistono le ore di straordinario
Nel momento in cui si parla di lavoro straordinario, si fa riferimento a quelle pratiche che si sbrigano al di fuori del classico orario di lavoro.
In genere, un lavoratore dipendente non può andare oltre una quantità precisa di ore di lavoro straordinario, quantità che in media si aggira intorno alle 8 ore settimanali.
Nel caso in cui si vanno a superare 48 ore stabilite, l’azienda deve informare la Direzione Provinciale del Lavoro.
Quindi il lavoro straordinario deve essere contenuto e non può andare oltre le 250 ore nel corso di un anno.
Esistono casi in cui il dipendente non ha la possibilità di rifiutarsi di fronte ad un lavoro straordinario obbligatorio, nel caso in cui si richiede un esigenza produttiva immediata.
Le regole sugli orari di lavoro straordinari
È possibile trovare diverse tipologie di straordinarie che si appannano a differenti maggiorazioni e della paga oraria, ossia:
- straordinario in cui si vanno oltre le 48 ore a settimana e in cui c’è una maggiorazione pari a 15%;
- ordinario in cui si vanno oltre le 48 ore a settimana con una maggiorazione del 20%;
- straordinario notturno con una maggiorazione del 50;
- straordinario festivo con una maggiorazione del 30%;
- straordinario notturno con riposo compensativo;
- straordinario festivo con riposo compensativo.
In che modo si tassano gli straordinari
Arrivati a questo punto, in molti si chiedono se sia conveniente o meno fare degli straordinari.
Infatti, potrebbe capitare di temere che il lavoro di più di 40 ore a settimana ci porti a pagare una quantità elevata di tasti.
Infatti la retribuzione di lavoro straordinaria si differenzia basandosi sul tipo di straordinario che si va a prestare e quindi si calcola in maniera separata a differenza delle classiche ore di lavoro.
Però è bene sapere che la tassazione non è separata in quanto la riduzione del lavoro ordinario va a concorrere a formare il reddito complessivo su cui si calcola l’IRPEF.
Ed è proprio per questa ragione che il lavoro straordinario viene sottoposto ad una tassazione ordinaria.
Di sicuro conviene sempre di più arrotondare e aggiungere altre ore di lavoro al classica giornata in modo da avere un reddito complessivo più elevato.
Per effettuare il calcolo delle tasse sul lavoro straordinario, non si può prendere come punto di riferimento soltanto il reddito o la busta paga di un mese.
Si tratta di una posizione che deve essere fatta su base annuale in quanto sul lavoro straordinario è presente l’IRPEF ordinaria che si applica come segue:
- fino a €15.000 si calcola il 23% del reddito;
- tra 15.000 euro e 28.000€ si calcola il 25% per reddito;
- tra 28 mila e 50 mila euro, si calcola il 35% per reddito;
- da 50.000 in su, si calcola il 43% per reddito.
Nel caso in cui il lavoro straordinario totale dell’anno fa sì che si passi da uno scaglione all’altro, è facile capire che sulle retribuzioni andrà a pesare una tassazione più elevata.
Importante è tenere a mente che sugli straordinari non vi è soltanto l’imposizione fiscale ma non manca quella contributiva la quale risulta essere a carico del dipendente ed è pari al 9,19%.
Quindi lo straordinario va a far sì che aumenti l’imposizione fiscale la quale potrebbe fare in modo che il dipendente vada nello scaglioni IRPEF seguente e quindi ottenendo una tassazione più elevata.