In cosa consiste l’accertamento analitico del reddito effettuato dal Fisco sui redditi dei cittadini: ecco il funzionamento nel dettaglio.
Il Fisco effettua controlli sui redditi dei cittadini attraverso quello che è definito come accertamento analitico, che consiste in un procedimento mediante il quale si determinano le imposte e all’imponibile, sommando, nei fatti, le categorie reddituali singole. Tale tipo di accertamento effettuato al fine di adeguare, quanto più possibile, il reddito imponibile a quello effettivo.
Cos’è l’accertamento analitico
L’accertamento analitico prevede di determinare il reddito complessivo del soggetto, tenendo in considerazione le normative in vigore, nonché delle eventuali articolazioni e componenti.
L’articolo 38, comma 2, del d.p.r. numero 600/73 si occupa specificamente della rettifica eventuale sul reddito riguardante le persone fisiche, mediante un unico atto.
In questo senso, inoltre, si deve fare anche riferimento ai redditi delle varie categorie, sul piano analitico. L’obiettivo di questo accertamento è quello di creare un rapporto di fiducia tra i contribuenti e fisco e di proteggere questi ultimi da controlli discrezionali.
Non solo: mediante tale procedura è possibile individuare le singole fonti di reddito e di determinare l’imponibile che deve essere attribuito al soggetto, sulla base di queste ultime.
Per quanto riguarda l’accertamento per le persone fisiche, in questa categoria sono incluse le persone fisiche non titolari di una partita IVA, gli enti non commerciali e le società semplici ed assimilate.
Al fine di effettuare i controlli, l’amministrazione finanziaria può avvalersi dei dati relativi alle dichiarazioni reddituali degli anni precedenti e compararle con le informazioni ricavate in fase di controllo.
I dati utilizzati durante il controllo
L’agenzia delle entrate si avvale dei seguenti dati al fine di effettuare i controlli sui redditi:
- I dati presenti all’interno della dichiarazione dei redditi e negli allegati;
- le informazioni presenti in banche dati o in possesso dei sostituti d’imposta;
- I dati presenti all’interno dell’anagrafe tributaria.
L’agenzia, inoltre, può attuare le rettifiche anche mediante un unico atto, purché facciano riferimento a singole categorie di reddito.
L’accertamento analitico, dunque, si concentrerà, nello specifico unitariamente per IRAP e IRES per la società o l’ente e per l’IRPEF per quel che concerne i soci. La procedura, prevista per le persone fisiche, è attuata anche nel caso di società semplici.
Nel caso di imprese commerciali artisti professionisti, invece, si può parlare specificamente di accertamento contabile.
In questi casi, l’Agenzia delle Entrate effettua una comparazione delle dichiarazioni dei redditi con i relativi allegati, procedendo, di conseguenza, la rettifica qualora il contribuente non abbia rispettato l’esatta applicazione delle disposizioni previste dalla legge per quel che concerne il reddito di impresa.
In questo modo, l’Agenzia può effettuare quella che è considerata la ricostruzione ordinaria della posizione fiscale dei contribuenti presi in esame, partendo da risultanze contabili.