Sono già esistenti delle tecnologie capaci di non prevedere l’uso di combustibili fossili. Non mancano numerosi punti interrogativi a riguardo, inerenti all’accumulo dell’energia provocato da fonti rinnovabili.
Nonostante ciò, non ci sono dubbi sul fatto che le tecnologie del momento riescono a fare in modo che si possano abbandonare i combustibili fossili.
Andando in direzione della Cop28, la speranza è che si possa fare un altro passo importante verso questa direzione.
Non manca chi ama osare ancora di più, pensando addirittura ai pannelli fotovoltaici non installati sul tetto ma nello spazio.
Infatti, nell’ultimo periodo, molti sono coloro che hanno immaginato di lanciare i pannelli fotovoltaici nello spazio, al fine di dar vita ad un energia pulita indirizzata poi sul nostro pianeta.
Sono ben note le caratteristiche di tutti gli impianti di energia solare fotovoltaica. Si tratta di sistemi che danno la possibilità di cambiare l’energia dei raggi solari, trasformandola in energia elettrica pulita, anche se non si parla di irradiazione costante.
Infatti, un cielo notturno o nuvoloso non danno la possibilità di far produrre energia elettrica.
Si tratta di un limite terrestre: i pannelli fotovoltaici che si trovano nello spazio, nel momento in cui orbitano nello spazio, possono utilizzare perennemente i raggi del sole, senza nessun limite.
Nonostante ciò, non mancano numerosi ostacoli utili per la creazione del lancio nello spazio, partendo dai costi senza dimenticare le modalità di come si vanno a trasmettere le energie sul nostro pianeta.
Molto probabilmente, si tratta di una problematica che si risolverà nell’ arco dei prossimi anni.
Da alcuni anni, l’European Space Agency sta pensando di effettuare un lancio dei pannelli fotovoltaici nello spazio, andando a fare tutte le indagini del caso per comprendere se possa convenire o meno una mossa del genere
L’astronauta britannico Tim Peake ha voluto spiegare questo progetto, affermando che: «lanciare migliaia di tonnellate di hardware nell’orbita terrestre sta diventando sempre più praticabile».
L’ESA ha stabilito che, fino a quando si vede come un qualcosa di fattibile la costruzione di impianti solari nello spazio, ogni lancio avrà un costo che si aggira intorno a 1.000 dollari per chilo.
Peake afferma che per il momento si fa riferimento a 2.700 dollari per chilo, andando a spiegare che i razzi realizzati da SpaceX, stanno cercando di fare un taglio netto alle spese.
Infatti Peake spiega che, andando ad effettuare dei lanci avvalendosi dei Falcon Heavy si ha la possibilità di diminuire il costo a 1.500 dollari al chilo. Invece, se si utilizzano i razzi Starship, la riduzione sarebbe meno costosi di altri 300 euro.
Già da diversi anni, i razzi Falcon Heavy di Musk sono sfruttati per il trasporto nello spazio degli hardware.
Insomma, è chiaro che il progetto dell’ESA è di lanciare dei pannelli fotovoltaici nello spazio, in modo che si connettano automaticamente una volta giunti a destinazione.
Una farm solare spaziale che potrebbe inviare energia sulla terraferma.