L’avvocato del lavoro è un professionista che interviene in caso di controversie tra datore e dipendente.
Qualora insorgano delle controversie tra datore di lavoro e dipendente, può intervenire un avvocato del lavoro che ha il compito di agire nel momento in cui si verificano contrasti sul piano economico, in caso di chiusura del rapporto di lavoro o qualora le regole aziendali non siano rispettate totalmente in diversi abiti di azione, dal demansionamento al mobbing, fino a passare all’impugnazione di graduatorie e bandi. Scopriamo ogni dettaglio nelle righe seguenti.
L’avvocato del lavoro interviene qualora tra datore e lavoratore emergano delle condizioni di contrasto, relative alle regole aziendali, al contratto e alla paga.
Nello specifico, questo professionista si occupa di problematiche nel pubblico impiego e della previdenza sociale, di contenzioni legati al lavoro svolto in azienda.
Nel momento in cui emergano dei contrasti all’interno del proprio contesto lavorativo, tra dipendenti e datori di lavoro, è necessario rivolgersi a questo professionista che sarà in grado di intervenire al fine di risolvere le situazioni di conflitto emerse.
Al fine di ottenere il supporto di cui si ha bisogno, è importante contattare il legale fin da subito e agire in un lasso di tempo di massimo 60 giorni in caso di licenziamento, ad esempio. Al di là del caso specifico, bisogna tenere sempre in considerazione la tempistica prevista dalla legge in merito a questa specifica materia.
L’avvocato del lavoro può intervenire, dunque, nel caso di licenziamenti individuali e collettivi, impugnando gli stessi e esaminando i motivi di tale decisione da parte del datore di lavoro.
In tal senso, il professionista mette a disposizione la propria consulenza e il proprio operato per gestire i contenziosi anche legati a cassa integrazione.
Ci sono, poi, numerosi casi in cui l’avvocato del lavoro può intervenire. Tra questi, possiamo annoverare esternalizzazioni, cessioni del rapporto di lavoro, agire in ambito giudiziale a stragiudiziale, diritti dei lavoratori, trasferimento di sede di lavoro, mobbing, dequalificazione e demansionamento, impugnazione delle graduatorie.
Non solo: accessi al fondo INPS, pensioni, invalidità, inabilità, omissioni di contributi o addebito per contributi, abilitazioni in ambito universitario, denunce alla Commissione Europea per i diritti dell’uomo.
L’avvocato del lavoro può risolvere le questioni anche prima di giungere in tribunale, tentando, ad esempio, la via della conciliazione in via stragiudiziale, in sede sindacale e amministrativa.
In questo modo, il legale avvierà un iter che permetterà, ad ambo le parti, di fruire di una soluzione definitiva per risolvere i contrasti presenti all’interno del proprio rapporto di lavoro e risolvere, di conseguenza, il contenzioso creatosi per i motivi che vi abbiamo elencati poc’anzi.