Quella del rider è una professione che si sta diffondendo sempre più. Ecco i diritti rivolti a chi svolge questa professione e che cosa potrebbe cambiare da qui in avanti.
Negli ultimi tempi la mansione del rider si sta diffondendo sempre di più e molte persone decidono di svolgere questo incarico per arrotondare le proprie entrate oppure in attesa di trovare un altro tipo di lavoro. Proprio per questo la Legge ha deciso di tutelare al meglio questa categoria di lavoratori. Ecco i diritti rivolti a chi svolge questa mansione e che cosa cambierà in futuro.
Con il progredire della società si affermano nuove figure professionali che sono poi destinate a ricoprire posizioni di vitale importanza. Negli ultimi anni il fattorino ha subito un’importante evoluzione, motivo per cui siamo soliti considerare questa persona come rider.
Si tratta di un individuo che si occupa di fare consegne a domicilio utilizzando biciclette o motorini e trasportando beni di ogni genere. Basti pensare al fatto che con il vocabolo rider si indica proprio colui che guida la bicicletta, in quanto è proprio questo il mezzo di trasporto che viene utilizzato nella maggior parte dei casi.
Il rider può essere assunto dall’azienda che effettua le consegne oppure lavorare per terzi e svolgere il proprio lavoro sulla base degli ordini che vengono effettuati di ora in ora. Nell’ultimo periodo questa figura si è affermata soprattutto per quanto riguarda la consegna del cibo, in quanto sono moltissime le applicazioni che sono state inventate a tale scopo.
Lo Stato ha deciso di riconoscere la professione del rider come quella di un lavoratore subordinato, in quanto alla fine la persona che lo svolge deve rispettare degli obblighi e consegnare i prodotti non andando troppo oltre l’orario indicato.
E’ proprio per questo motivo che i rider sono descritti come lavoratori subordinati e come tali meritano di essere tutelati. In linea di massima questi sono soggetti alle stesse norme e agli stessi diritti che vengono concessi ai lavoratori dipendenti, anche se comunque la scelta finale non è ancora stata presa.
Al momento si vuole raggiungere una sorta di equiparazione fra le due mansioni, in modo che anche il rider possa godere di alcuni diritti ben riconosciuti e tutelati dalla legge. Fra quelli più importanti i permessi, i licenziamenti, le ferie e soprattutto la retribuzione.
Attualmente non si parla di niente di certo, ma secondo la direttiva dell’Unione Europea, saranno davvero tantissimi i cambiamenti che potrebbero presentarsi nel settore dei rider. Pare infatti che gli stessi potranno essere assunti come lavoratori subordinati dopo aver sostenuto una prova totalmente a carico del datore di lavoro.
In caso di esito positivo, a questa seguirà un contratto di assunzione che dovrà vedere la presenza di un orario ben definito e di una retribuzione commisurata al lavoro svolto. È poi necessario godere di indennità in caso di disoccupazione, malattia e del riposo settimanale così come delle ferie. I rider potranno poi godere della possibilità di scioperare e dovranno ricevere i mezzi per lavorare in maniera più sicura sul lavoro.