Secondo le ultime direttive, molti assegni verranno tagliati ai pensionati poiché le rivalutazioni effettuate saranno molto più basse del previsto. Ecco che cosa succederà.
Tutti siamo consapevoli di come il Governo stia lavorando per cercare di risolvere il problema dei rincari dei prezzi e il sovrasto dell‘inflazione sui beni di prima necessità. Questo perché i cittadini sono in crisi, in quanto il potere di acquisto degli stipendi e delle pensioni non è aumentato, mentre il costo della vita decisamente si. Nonostante gli sforzi però, i pronostici non sono dei migliori poiché al posto di rivalutazioni si parla di raffreddamenti. Ecco che cosa potrebbe succedere.
Quando si va in pensione si ha la possibilità di godere di alcune procedure che vadano a stabilire la quota dell’assegno pensionistico in base alla presenza di alcuni requisiti e prendendo in considerazione la propria situazione personale.
E’ proprio da questi calcoli che si avrà un’idea di quanto si potrà andare a percepire per la propria pensione, cifra che poi subirà ulteriori modifiche nel corso del tempo. Fin qui nulla di male. se non fosse che nel corso della storia possono verificarsi degli intoppi come ad esempio l’inflazione.
L’inflazione è una dinamica economica che comporta una crescita anomala e generalizzata di tutti i beni e servizi. Così facendo le persone non sono più in grado di permettersi quello che fino a poco tempo fa il loro stipendio o pensione concedeva. E’ proprio in questi casi che si deve parlare di rivalutazione, ovvero la possibilità di dare un nuovo assetto al proprio assegno in funzione del nuovo costo della vita.
A quanto pare il termine rivalutazione non ha un senso solo positivo, in quanto in questo caso importanti tagli verranno applicati sulla quota pensionistica rivolta ai soggetti aventi diritto.
Pare, infatti, che prossimamente molte persone si vedranno ridotte l’assegno pensionistico oppure potranno percepire degli aumenti così sterili da essere definiti come raffreddati. Questo significa che anche laddove dovessero essere corrisposte delle cifre più alte rispetto al passato queste verranno abbattute dalle tasse che faranno quindi leva sul corrispettivo di cui godere a fine mese.
Secondo gli esperti l’adeguamento si è fermato al 37% ed è per questo che bisognerà attendere la fine di Novembre per capire in che modo verrà applicata la percentuale di perequazione sulle pensioni.
Secondo questi ultimi calcoli la rivalutazione potrebbe essere stata annullata poiché i calcoli dell’ultimo periodo non sono sicuramente positivi. Ad ogni modo il Governo sta pensando di applicare una sorta di misura di solidarietà che andrà ad alzare fino al 40% gli assegni più esili e poveri.
Si pensa poi di introdurre una somma una tantum che verrà corrisposta una o due volte l’anno, in modo da dare una boccata d’aria a quegli anziani che, purtroppo, non riescono a sopravvivere a questa nuova società.