In questo articolo spiegheremo come andare in pensione avendo versato soltanto 5, 10 o 15 anni di contributi.
Il lavoro ha un ruolo ambivalente nella vita delle persone, poiché può essere sia un asservimento e una fatica, ma anche fonte di interesse e di equilibrio. Questa ambiguità si riflette anche nella pensione, che può essere vista come una grande vacanza o come una caduta fra gli scarti. Simone de Beauvoir sostiene che il lavoro e la pensione sono entrambi fattori importanti per l’integrazione nella società. Ma quali sono attualmente le modalità di accesso alla pensione in base ai requisiti anagrafici e contributivi? Scopriamolo.
Per l’accesso alla pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni e 20 anni di contributi. Tuttavia, esistono delle deroghe che consentono di andare in pensione anche con soli 15 anni di contributi. Queste deroghe sono stabilite dalla Legge Amato e sono descritte nella circolare numero 16 dell’INPS del 1 febbraio 2013.
Possono beneficiare di queste deroghe i lavoratori con i requisiti di assicurazione e contribuzione maturati, i lavoratori ammessi alla prosecuzione volontaria prima del 31 dicembre 1992 e i lavoratori dipendenti che hanno almeno 25 anni di anzianità assicurativa e hanno lavorato per almeno 10 anni per periodi inferiori a 52 settimane nell’anno solare.
Le persone di 71 anni almeno che rientrano nel sistema contributivo puro potrebbero andare in pensione soltanto con 5 anni di contributi, a condizione che siano stati versati dal 1996 in poi. Chi non ha accumulato 20 anni di contributi può versare autonomamente contributi volontari, previa autorizzazione dell’Inps. Le quantità di contributi richieste variano a seconda del tipo di lavoro svolto. Inoltre, devono versare tre anni di contributi almeno nei cinque anni precedenti l’invio della domanda.
Le persone che ne hanno diritto possono ottenere la pensione di inabilità al lavoro o l’assegno ordinario di invalidità se hanno accumulato cinque anni almeno di contributi, con tre anni negli ultimi cinque. Alcune casse professionali consentono ai chi è iscritto di andare in pensione dopo aver versato contributi per meno di 10 anni.
Anche coloro che non hanno versato contributi possono andare in pensione grazie all’assegno sociale, a patto di avere almeno 67 anni di età, un reddito inferiore a una certa soglia e una residenza stabile in Italia da almeno dieci anni. Inoltre, anche le casalinghe e i casalinghi possono accedere al trattamento pensionistico iscrivendosi al Fondo Casalinghe e Casalinghi dell’Inps e facendo dei versamenti, con una soglia minima di 25,82 euro.
La quantità di contributi versati influisce sulla rata di pensione che si può ottenere. Suggerisce inoltre di consultare un esperto del settore, come un Caf o un patronato, per ottenere informazioni dettagliate sulla propria situazione personale e sapere quando si può andare in pensione.