La pensione di reversibilità prevede tante sfaccettature e quasi sempre è impossibile conoscerle tutte. Soffermiamoci sulle principali, fra cui ad esempio quanto spetta ai figli della persona deceduta.
Non tutte le persone hanno diritto alla pensione, ma esiste un caso particolare che permette anche a chi non può beneficiarne qualche vantaggio. Stiamo riparlando della pensione di reversibilità, ovvero quell’importo che spetta a una persona che viene a mancare e che quindi può essere percepito dei familiari più stretti. Ma che cosa sappiamo in merito alla disciplina che tutela la figura dei figli?
Che cosa si intende per pensione di reversibilità?
La pensione di reversibilità è una quota economica che viene corrisposta ai familiari superstiti di un lavoratore o di un pensionato che è venuto a mancare. L’assegno viene riconosciuto da parte dell’INPS ai soggetti che ne hanno diritto sia nel caso che il deceduto fosse un pensionato oppure laddove si fosse stipulata un’assicurazione durante la propria carriera lavorativa.
In quest’ultimo caso si parla di pensione indiretta poiché quando la persona è venuta a mancare era ancora in età lavorativa, ma aveva versato un’assicurazione o una quota di contributi atti a far scattare questo diritto nei confronti del familiare.
A chi spetta la pensione di reversibilità?
La pensione di reversibilità è qualcosa che può essere trasmesso, motivo per cui spetta ai familiari superstiti della persona deceduta. Solitamente il primo a beneficiarne è il coniuge rimasto in vita, in quanto potrebbe averne diritto anche laddove fosse separato, ma il tribunale abbia riconosciuto la facoltà di ricevere gli alimenti.
Successivamente troviamo i figli che, per godere di questo tipo di trattamento, devono essere minori alla morte del genitore, non avere un lavoro e poi impegnati nello studio o nell’università fino ad aver compiuto almeno 26 anni di età. Per tutti i figli inabili, invece, non sussiste alcun tipo di limite per quanto riguarda il concetto anagrafico.
In alcuni casi la pensione di reversibilità può essere trasmessa anche a genitori, fratelli e nipoti laddove siano presenti delle determinate situazioni che però andranno analizzate nella loro individualità.
Quanto percepiscono i figli in caso di pensione di reversibilità?
I figli hanno quindi diritto di ricevere la pensione di reversibilità, ma solamente nei casi che abbiamo citato nel paragrafo precedente. Diverso è invece il concetto relativo all’importo della pensione che questi andranno a ricevere.
Questo perché non esiste un calcolo che vale per tutti, ma bisogna rispettare delle percentuali variabili che andranno ripartite in base al grado di parentela con il defunto.
Laddove, per esempio, fossero presenti un coniuge e un figlio, i due avrebbero diritto all’80% della pensione del pensionato.
La percentuale sale al 100% nel caso in cui i figli fossero due, mentre scende al 70 e all’80% laddove ci fossero solo i figli e non il coniuge. E’ quindi impossibile stabilire delle cifre, in quanto bisogna prendere in considerazione l’importo della pensione percepita dal deceduto e poi effettuare dei calcoli sulla base della singola situazione.