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Economia e Finanza

Doppia beffa in arrivo sugli stipendi, potrebbe avvenire da gennaio 2024

L’inizio del prossimo anno potrebbe portare stipendi inferiori ad alcuni lavoratori del nostro Paese. Ecco la possibile doppia beffa.

Beffa sugli stipendi – oipamagazine.it

La maggior parte degli stipendi dei lavoratori italiani nel corso del 2023 sono stati rivalutati. L’inflazione e l’aumento dei prezzi in ogni ambito e settore hanno fatto in modo che si prendessero decisioni più concrete in tal senso.

La stessa cosa è avvenuta per quanto riguarda le varie pensioni, comprese quelle minime. Gli italiani dispongono, quindi, di più soldi in busta paga o sul cedolino della pensione ogni mese.

L’obiettivo è stato quello di tamponare una situazione inflazionistica grave e un carovita galoppante, anche in riferimento alle spese di tutti i giorni e al pagamento delle varie bollette.

Il taglio del cuneo fiscale si è reso disponibile per tutti i lavoratori dipendenti con un ISEE inferiore a determinati paletti.

Esso è stato del 7% per i lavoratori con reddito annuo inferiore ai 25 mila euro. Si è, invece, assestato al 6% per i lavoratori dipendenti con un ISEE compreso fra 25 mila e 35 mila euro.

L’importo netto sullo stipendio, quindi, è salito per tutti questi lavoratori del nostro Paese. Nel 2024, però, il Governo potrebbe prendere la decisione di togliere questa agevolazione.

Analizziamo questo dettaglio e anche la possibile ulteriore beffa per alcuni lavoratori italiani. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Le due possibili beffe nel 2024

Le poche risorse a disposizione potrebbero pesare notevolmente sulla prossima Manovra Finanziaria del Governo Meloni. Il taglio del cuneo fiscale nel 2024 potrebbe essere abbassato al 2% e al 3% – come nella sua misura originale – oppure addirittura essere eliminato.

Non conferma taglio cuneo fiscale – oipamagazine.it

Questa potrebbe essere la prima grande beffa per una larga fetta di lavoratori dipendenti del nostro Paese.

La seconda brutta notizia, invece, potrebbe riguardare la revisione IRPEF. Il nostro Governo, infatti, è già da tempo al lavoro per definire le nuove aliquote, in base ai vari scaglioni di reddito.

Quelle attuali sono del 23% per i redditi fino a 15 mila euro, del 25% per ISEE fra 15 mila e 28 mila euro, del 35% fino a 50 mila euro e del 43% per ISEE superiore ai 50 mila euro.

Gli scaglioni potrebbero mutare e, paradossalmente, diventare una beffa per chi ha un reddito annuo inferiore ad alcune soglie.

La proposta maggiormente in voga per quanto concerne la ridefinizione delle aliquote IRPEF sarebbe la seguente:

  • aliquota al 23% con ISEE fino a 15mila euro;
  • aliquota al 27% con ISEE tra 15 mila e 50 mila euro;
  • aliquota al 43% con ISEE superiore a 50 mila euro.

Le persone che attualmente hanno redditi compresi fra 15 mila e 28 mila sarebbero incredibilmente penalizzati da questa riforma, dal momento che l’aliquota diventerebbe leggermente superiore.

Nelle prossime settimane se ne saprà certamente di più.