Un uomo di 63 anni ha trovato in una cassapanca due buoni fruttiferi del 1941 dal valore davvero immenso. Può intascare i soldi? Ecco tutti i dettagli su questa incredibile vicenda.
Risparmiare qualche soldo è molto importante. Lo era nei decenni scorsi e lo è, a maggior ragione, al giorno d’oggi. Mettere via una somma fissa ogni mese è un buon punto di partenza per ritrovarsi un bel gruzzoletto da parte in futuro.
Ci sono diverse forme di risparmio e di investimento. Per esempio, è possibile aprire un piano di accumulo in banca. Una soluzione maggiormente antiquata, ma comunque attiva ancora oggi, poi, è quella relativa ai buoni fruttiferi postali o BTF.
Essi consentono di mettere via determinate somme in denaro, senza che si corrano particolari rischi. Si tratta di prodotti finanziari che hanno visto la luce da quasi 100 anni. Era, infatti, il lontano 1924 quando questa soluzione prese vita.
I buoni fruttiferi sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti SPA e sono rilasciati, in seguito, in via esclusiva alle Poste Italiane.
In questo articolo ti facciamo scoprire l’incredibile ritrovamento fatto da un uomo di Firenze di 63 anni in riferimento ai buoni fruttiferi. Ecco tutti i dettagli
Domenico Mazza, un uomo di 63 anni che vive a Firenze da tanto tempo, ma originario della provincia di Vibo Valentia, ha scoperto due buoni fruttiferi del 1941 in una cassapanca. Il loro valore è molto alto. Ecco l’incredibile vicenda.
Si tratta di due buoni fruttiferi postali di 100 lire, che hanno raggiunto il valore attuale di 39 mila e 870 euro. Una cifra del tutto inaspettata per l’uomo, il quale ha ritrovato i buoni postali mettendo in ordine la vecchia casa di famiglia.
Nessuno in famiglia era a conoscenza di questi buoni postali, fatti fruttare dalla mamma deceduta da tanti anni.
Dopo la scoperta, l’uomo ha contattato l’Associazione Giustitalia, che si occupa di recupero dei titoli di Stato non riscossi dalle varie persone.
L’uomo può intascare i due buoni postali ritrovati? Ecco tutti i fatti in proposito.
I due buoni fruttiferi postali, però, sono caduti in prescrizione, come ha informato una lettera del Ministero dell’Economia fatta recapitare all’uomo. Sono passati, infatti, oltre 30 anni dalla loro emissione.
L’Associazione Giustitalia contattata dall’uomo, però, sta facendo di tutto per fare in modo che l’uomo possa intascare i soldi. Stando a quanto sostenuto dall’associazione, infatti, la prescrizione potrebbe scadere solo dopo i 10 anni dal ritrovamento.
Si può fare appello al fatto che nessuno in famiglia sapesse dell’esistenza di questi buoni fruttiferi postali.
L’articolo 2935 del Codice Civile, infatti, sottolinea come la prescrizione possa iniziare a decorrere solo dal giorno in cui il diritto possa essere fatto valere.
Nei prossimi mesi scopriremo se l’uomo potrà intascare i soldi oppure no.