In cosa consiste la nuova manovra che dovrebbe modificare il sistema di tassazione delle partite IVA? Andiamo a vedere.
La Commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento che prevede la riduzione della ritenuta di acconto e la rateizzazione delle imposte per partite Iva e autonomi, inclusi i versamenti normalmente dovuti in un’unica soluzione a novembre.
L’emendamento è stato accolto con entusiasmo da Alberto Gusmeroli, responsabile dell’unità Fisco del dipartimento Economia della Lega, che ha dichiarato che a consuntivo si pagheranno metà delle tasse, dopo la fine dell’anno e reddito guadagnato, quindi niente più anticipo.
Si sta ancora studiando il limite di fatturato per circoscrivere la platea delle entità interessate, ma si prevede che questa novità dovrebbe partire nel 2023 invece che nel 2024.
C’è anche la possibilità di anticipare la detassazione della tredicesima e dei premi di produttività al 2023, ma ci sono ancora dubbi in merito.
Si sta prendendo anche in considerazione la detassazione limitata ai redditi bassi già da quest’anno.
Andiamo a vedere in che modo funziona attualmente il pagamento delle tasse per i possessori di partita IVA e in che modo la rate potrebbero cambiare.
Partite IVA: il funzionamento del secondo acconto
L’acconto fiscale per il 2023 va versato in una oppure due rate, a seconda dell’importo. Se l’acconto è inferiore a 257,52 euro, deve essere versato in un’unica soluzione entro il 30 novembre dell’anno di imposta.
Se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro, deve essere versato in due rate: la prima è del 40% entro il 30 giugno dell’anno di imposta e la seconda è invece del restante 60% entro il 30 novembre del medesimo anno.
Il governo sta valutando l’idea di effettuare il versamento a rate per evitare che il versamento più consistente dell’acconto vada a cumularsi ad altri adempimenti obbligatori.
Tasse a rate fino al mese di giugno
Le partite IVA possono pagare le imposte a rate per ridurre il carico fiscale e semplificare i pagamenti. Questo supererebbe la scadenza fiscale del 30 novembre per il secondo acconto Irpef, poiché la somma andrebbe versata in 6 rate al mese da gennaio a giugno dell’anno successivo.
Verranno introdotte nuove modalità di versamento dell’Irpef per i lavoratori autonomi, al fine di distribuire in modo più equo il carico fiscale nel tempo.
Ciò avverrà attraverso l’introduzione graduale della cadenza mensile degli acconti e dei saldi. Queste nuove possibilità verranno applicate ai soggetti per i quali si applicano gli Isa e alle partite Iva.
Risorse disponibili
Il governo deve decidere se attuare la detassazione della tredicesima e il rinvio del pagamento delle tasse per le partite IVA.
Tuttavia, la decisione dipenderà dal quadro macroeconomico che emergerà nella Nota di aggiornamento al Def e dalle risorse che il governo riuscirà a trovare.
Se la misura dovesse partire negli ultimi mesi del 2023, verrà limitata a una determinata platea per evitare un ammanco di cassa pari a 9 miliardi.
Se queste misure fossero decise per il 2023, dovrebbero essere varate con un decreto-legge ancora prima della Manovra.