Ci sarà lo stop definitivo per le caldaie a gas? Se sì, da quando? Vediamo come si è mossa in merito l’Unione Europea.
La strada verso l’eco-sostenibilità è stata tracciata da tempo da diversi Paesi Europei e non. Adesso, per promuoverla ancora di più, è intervenuta direttamente l’Unione Europea, la quale ha diffuso una direttiva con l’intento di proibire l’utilizzo di caldaie a gas, tra cui anche i modelli a condensazione, dal 2029 in poi.
A partire dalla metà del decennio in corso, i cittadini dell’Unione Europa dovranno imparare a rinunciare alle caldaie a gas, che inquinano e consumano parecchio.
Un provvedimento questo appartenente a una bozza che propone di rivedere il Regolamento Ecodesign 813/2013/UE, il quale stabilisce i requisiti per progettare e vendere i sistemi di riscaldamento ecocompatibili.
L’ipotesi attualmente più probabile è che queste tipologie di caldaie verranno vietate a partire dalla fine del 2029, quando non ci saranno più agevolazioni per acquistarle e, dal lato energetico, parecchio svalutate.
Contrariamente, le caldaie a pompa di calore e i vari sistemi ibridi diventeranno lo standard, ma bisogna prima promuoverne l’acquisto.
Oltre a quelle a pompa di calore, sono disponibili anche le caldaie ioniche, elettriche e a biomassa. Andiamo a spiegare come funziona la caldaia a pompa di calore e le altre.
Come funziona la caldaia a pompa di calore?
La caldaia a pompa di calore sfrutta un sistema che prevede la raccolta dell’energia dall’esterno per poi trasferirla a tutto il sistema di riscaldamento casalingo.
L’utilizzo dell’elettricità è limitato soltanto all’avvio del compressore. Questa tipologia di caldaia lavora basandosi sui seguenti sistemi:
- Sistema aria-acqua: l’acqua che va ad alimentare l’impianto di riscaldamento viene raffreddata o riscaldata con lo scambio di calore con l’aria esterna. Ma quanto costa? Per una casa di medie dimensioni, arriva fino a 10.000 euro.
- Sistema aria-aria: la logica di funzionamento è simile a quella precedente. L’unica differenza è che questo sistema usa l’aria invece dell’acqua. Per quanto riguarda i costi, si parte da 2.000 euro e si arriva a 8.000 euro.
- Sistema geotermico: questo sistema sfrutta il caldo o il freddo che provengono dall’acqua della falda o del sottosuolo per raffreddare o riscaldare l’intera casa. Qui il costo è davvero notevole, circa 20.000 euro.
Caldaia a biomassa, elettrica e ionica
Il funzionamento della caldaia a biomassa è abbastanza semplice, poiché sfrutta il calore generato dalla combustione di pellet o trucioli di legno.
Questa caldaia funziona attraverso dei termoconvettori oppure tramite un sistema radiante. Per quanto riguarda il costo, nel primo caso siamo tra i 1.000 e i 4.000 euro, mentre nel secondo caso potrebbe arrivare fino a 9.000 euro.
Parlando, invece, di caldaia elettrica, il sistema si basa sulle resistenze per il riscaldamento dell’acqua.
Nonostante il costo sia nettamente inferiore rispetto alla caldaia a gas (tra i 400 e i 1.200 euro), il consumo di energia elettrica è però elevato. Ecco perché viene consigliata per le piccole case.
Infine, la caldaia ionica, la quale produce calore tramite lo scambio di ioni, che viene attivata con l’energia elettrica.
La canna fumaria non è necessaria, così come fori di areazione o prese d’aria. Poi, la manutenzione è notevolmente limitata.
Non produce rumori, è molto veloce, facile da usare e compatta. Non sono necessari collegamenti esterni e raggiunge temperature molto alte, ma consuma quasi il doppio di una caldaia a pompa di calore.
Invece, consente un risparmio del 39% se confrontata con la caldaia elettrica, e può essere facilmente integrata con i pannelli fotovoltaici e solari. Per quanto riguarda il costo, parte da 2.000 euro e arriva fino a 3.500 euro.